Berlusconi: sì alle primarie. Per me Angelino è come un figlio
Nov 9th, 2012 | Di cc | Categoria: Nazionale
“Abbiamo deciso di fare le primarie”. Lo annuncia l’ex premier Silvio Berlusconi in conferenza stampa a Palazzo Grazioli con Angelino Alfano.
“È stata approvata una bozza di regolamento – spiega - ed è stata data al segretario Alfano e ad altri quattro membri del partito il mandato per apportare eventuali correzioni. È stata richiesta a me la scelta di cinque garanti di svolgimento di queste primarie e si è anche deciso che siano anche un modo per il nostro movimento per ricollegarsi con i nostri elettori e di approvare non soltanto i candidati che dovranno poi ridursi a uno come segretario e poi, eventualmente, come nostro candidato alla presidenza del Consiglio se dovessimo andare a votare con questa legge elettorale, ma con queste convention abbiamo deciso di inserire anche un’approvazione della carta dei valori. Abbiamo inserito anche il voto sul nuovo nome che si dovrà dare il nostro movimento, sulle tesi programmatiche e le nostre proposte per risolvere i problemi della gente. Saranno anche occasione per ricordare alla gente quanto abbiamo realizzato con i nostri governi che noi riteniamo i migliori della storia della Repubblica”.
Berlusconi spiega di aver dato il suo assenso alle primarie anche se, la sua idea iniziale, era un’altra, cioè “di far votare gli iscritti del Pdl attraverso dei call center nell’arco di 10-12 giorni. Alfano ha ritenuto che le primarie in più di cento città potessero essere utili per richiamare i nostri elettori”.
E precisa: “fra me e Angelino c’è una totale condivisione delle visioni. Ci vogliono mettere l’uno in dissenso dall’altro, ma mai è successo. Gli voglio bene come un figlio e sono sicuro di essere ricambiatissimo”.
Su un’ipotetica lista personale dichiara: “mai pensato a una mia lista, mi è sempre stata attribuita da certi media”.
“Ho promesso – prosegue - che quando il tempo consentirà andrò alle convention” che si terranno per le primarie “ma non a sostenere qualche candidato, ma per spiegare che quanto abbiamo fatto e ciò che crediamo si debba fare. Mi è stata attribuita una ricerca di volti nuovi, un certo signor Samorì che ho incontrato una sola volta nella vita e che non ritenevo nemmeno fosse interessato alla politica”.
Sulle prossime politiche: “penso che si voterà ad aprile, questa è l’indicazione che viene dal Quirinale”. Auspica comunque che si svolga un election day anche con le regionali, “non solo per un risparmio economico ma anche per evitare tre mesi continuativi di campagna elettorale”.
“Non farò la prossima campagna elettorale contro Monti – ribadisce - perché Monti non sarà tra l’altro più in campo se dobbiamo credere alle sue affermazioni. Noi faremo la nostra campagna elettorale sui contenuti e soprattutto sul futuro”.
Berlusconi passa quindi ad elencare gli errori che, secondo lui, avrebbe fatto questo Governo: “hanno fatto dei provvedimenti che hanno aumentato la disoccupazione e fatto calare la produzione. Ci troviamo in una situazione per cui nella gente si fa largo il timore, la preoccupazione, l’ansia e anche la depressione”.
“Serve una ricetta economica che ci possa portare fuori da questa crisi: la gente ci attribuisce la colpa di aver approvato queste decisioni del governo”. Per questo, prosegue, “durante l’ufficio di presidenza abbiamo esaminato la situazione economica che ci preoccupa molto. Riteniamo di poter mettere in campo una politica economica diversa da quella imposta dall’Unione Europea su input della Germania, un Paese egoisticamente egemone in Europa che ha approfittato della difficoltà degli altri Paesi, facendosi forte della sua stabilità economica che, al contrario di Paesi come Spagna, Grecia e Italia, la metteva al riparo dal default”.
Ma la madre di tutti i mali, per Berlusconi, rimane la “scelta grave di alcuni Paesi di rinunciare al diritto di stampare propria moneta” con l’adozione dell’euro. È anche in virtù di questo che i cittadini, ben al di là della disaffezione, hanno maturato un vero “disgusto” nei confronti di una politica che percepiscono lontana. “Siamo in una situazione estremamente difficile - sottolinea - perché c’è un distacco degli elettori dalla politica, dai partiti e dai protagonisti di questi partiti”.
“I sondaggi lo avevano già denunciato quando parlavano del 50% di elettori indecisi, del 4% di elettori che pensavano fosse loro dovere andare a votare ma che avrebbero deposto scheda bianca e di elettori che avrebbero votato per il movimento di Grillo che altro non se non un movimento di protesta e ribellione verso questa politica. Il risultato delle elezioni siciliane ha confermato quasi alla lettera questi dati. La delusione o addirittura il disgusto nei confronti di questa politica è assolutamente generale”.
A chi gli chiede della possibilità che il Pdl sostenga Mario Monti in una eventuale corsa per la presidenza della Repubblica, risponde: “non credo che sia questo il momento di affrontare questo problema”.
“Cercherò di spiegare agli italiani che devono imparare a votare. Si continua a votare in Italia senza dare la maggioranza a un solo partito e il voto viene frazionato sui piccoli partiti. Io - ho potuto constatare che i piccoli partiti agiscono in vista del loro interesse particolare che si identifica con le ambizioni personali dei loro piccoli leader”.