NAPOLI: Prevista una nuova ondata di controlli nei locali pubblici. A rischio chi offre intrattenimento NON A NORMA
Nov 2nd, 2012 | Di cc | Categoria: Cronaca di NapoliOgni locale, pub, ristorante o semplicemente bar non può non aver piacere che la propria attività si riempia di clienti che spendono e si divertono. E per raggiungere questo obiettivo si affidano a direttori artistici, agenzie di animazione, band musicali e intrattenitori di vario genere. Purtroppo però quello che troppo spesso accomuna questi animatori è il non essere a norma. “Da una statistica condotta sul territorio napoletano a partire dal 2010, è risultato che quasi il 100% dei locali che ospitano un qualsiasi intrattenimento (dj, karaoke, animazione) non riceve dalle agenzie nessun tipo di fattura o ricevuta - afferma Ida Piccolo, università Federico II - Questo ai gestori dei locali sembra essere un risparmio. Ma in realtà è solo un rischio e prova di ignoranza, dato che l’intero ammontare di una fattura per prestazione artistica sarebbe deducibile dalla dichiarazione dei redditi. Inoltre si permette a centinaia di mini-agenzie assolutamente non professionalizzate di frantumare un mercato già in crisi, a danno di quelle poche agenzie che sul territorio hanno le carte in regola per poter lavorare”. Fece scalpore qualche tempo fa una multa da 22 milioni di euro fatta ad un Dj di Salerno che aveva nel suo pc 150mila Mp3 scaricati illegalmente. Ma la situazione cambiò? “Le forze dell’ordine non possono non sapere cosa accade. Chiudono un occhio. Perché l’usanza è talmente radicata che dovrebbero chiudere migliaia di attività - continua la dottoressa Piccolo - ma sappiamo che è in previsione un massiccio controllo prima della fine dell’anno, e sui social network stiamo sensibilizzando i locali a chiedere sempre fatture e ricevute, e le agenzie a mettersi in regola”. Ma quanto costa una serata di animazione? “Le nostre serate hanno un prezzo minimo di 120 euro - risponde Valeria L., titolare di una agenzia di animazione ed eventi di Napoli - Noi fatturiamo tutto. Abbiamo aperto una partita iva quest’anno pensando di offrire un servizio migliore e legale, ma in realtà il lavoro è paradossalmente calato, a favore di chi fa le stesse serate, in maniera più dozzinale, e totalmente in nero. Il mercato alla cinese c’è in ogni campo - afferma rabbioso Marco Franciosi, titolare dell’agenzia I-Milk Eventi e comunicazione a Napoli - A nulla serve mettere i titolari dei locali a conoscenza dei rischi che corrono, e nemmeno portare dei curricula professionali validi. Ci sarà sempre il Dj che per 30 euro manda gli Mp3 dal pc, e gli animatori che con 80 euro fanno un Quiz o un karaoke. Noi abbiamo legalmente acquisito il franchising per un prodotto che si chiama QuizzaMi, e ne paghiamo regolarmente le fatture annuali. Ma spesso i locali ci lasciano a favore di chi fa risparmiare loro due soldi. In maniera ovviamente illegale. I concorrenti “in nero” possono fare questi prezzi, perché non hanno spese fiscali. Noi, che invece ci siamo allineati alle leggi in corso, invece di essere premiati, siamo in difficoltà. La notizia del controllo fiscale per me è una ottima novità - conclude Marco - perché premierà quei locali che ci hanno scelto per qualità e rispetto delle norme, e magari convincerà altri locali che prima pensavano di essere furbi, ad affidarsi ad agenzie che, come la nostra, ha le carte in regola”. Preoccupante anche la situazione di chi lavora per le agenzie di animazione non a norma. Per le feste per bambini ci giunge notizia che gli animatori percepiscano fino a 4,50€ all’ora. Ovviamente in nero. E spesso i lavoratori sono anche minorenni. “Un grosso aiuto nelle indagini lo darà il social network Facebook - confessa la dottoressa Piccolo - Tutte le attività serali/notturne pubblicizzano le loro serate sul social network. Con foto che testimoniano le tipologie di serata e l’affluenza. E questo non passerà inosservato alle indagini di SIAE ed ispettorati vari”.