OMICIDIO MONTANINO, IN PIAZZA MERCATO E’ IL COPRIFUOCO Sigla “F.M.” vicino ai negozi: sta per “Famiglia Mazzarella”
Ago 5th, 2009 | Di cc | Categoria: Cronaca di Napolidi Davide Gambardella
Decine di cerchi tracciati col gesso sull’asfalto, coperti dalle sdraio e dai passeggini esposti dai negozi. Il silenzio rotto solo dal fischio dei guaglioni che agli angoli della piazza segnalano le facce nuove che s’aggirano per strada. Nessuno parla, nessuno ha visto né sentito la sparatoria della notte prima. «Qui tutti si fanno i fatti loro, per questo siamo così rovinati. Hanno paura. Da un po’ di tempo in questa piazza non si capisce più niente. Prima sparano, poi incendiano i negozi. È un Far West».
Tira aria da coprifuoco in piazza Mercato. A poche ore dalla sparatoria in cui una guardia giurata ha perso la vita, nessuno ha voglia di parlarne. Un gruppetto di turisti fotografa il luogo dell’agguato, sono gli unici che ignari sfidano il pericolo. Gli abitanti della zona invece preferiscono tenere la bocca cucita. Nella terra dove la camorra detta legge sarebbe un affronto. E ognuno sceglie di far finta di nulla, di proseguire con le proprie attività, quelle che i clan della zona si stanno contendendo a suon di agguati ed attentati incendiari. Davanti al luogo in cui Gaetano Montanino, 45enne di Ottaviano, è stato ammazzato, i negozi hanno aperto bottega come sempre. La merce viene esposta sui cerchi che la scientifica ha tracciato per individuare i reperti e spiegare la dinamica di un conflitto a fuoco dal sapore di un raid.
Sembrano quasi abituati i negozianti della zona a scene del genere: «La mia attività è stata data alle fiamme la settimana scorsa – racconta la proprietaria di un negozio per l’infanzia – ed ho fatto regolarmente denuncia contro ignoti. Non è la prima volta che accade qui nella zona, è come se da tre anni a questa parte si siano rotti degli equilibri. Il racket? Non credo sia dovuto a questo. Non ho mai ricevuto richieste estorsive». L’intera zona del Carmine – sussurra radiovicolo – è in preda ad un subbuglio causato sia dai conflitti tra le cosche sia ad una presenza sempre più pressante di piccoli criminali. Dell’unica associazione degli esercenti non se ne ha più traccia. E i negozi di piazza Mercato sono sotto lo scacco della camorra. Non è una novità infatti per la gente del Carmine che il controllo del racket alle attività commerciali sia stato diviso tra la cosca egemone nella zona, i Mazzarella, ed i Sarno di Ponticelli. E non ne fanno mistero quando spiegano che la sigla “F.M.” scritta in stampatello con vernice spray nera affianco agli ingressi dei negozi sta per “Famiglia Mazzarella”. «Qui lo sanno tutti – dice una donna – devono far capire “agli altri” quali sono le attività sotto la loro protezione».
Gli equilibri di malavita sono in frantumi, e allora le bande armate spadroneggiano col calar del sole per le stradine a ridosso della piazza. C’è chi chiede un presidio di forze dell’ordine, un maggior controllo delle pattuglie durante le ore serali, ma lo fa rimanendo nell’anonimato. «Mi conoscono tutti, non voglio avere noie. E poi, se non lo fa chi di dovere, perché dovrei io?».
(dal quotidiano Roma)