Manovra Finanziaria, le critiche di Confindustria

Ott 21st, 2012 | Di cc | Categoria: Politica

Dai complimenti e i salamelecchi di un tempo (Marcegaglia) alle critiche sferzanti di oggi (Squinzi). Breve storia di un idillio, che sembra definitivamente messo in soffitta, tra la Confindustria e il governo dei tecnici. Il presidente degli imprenditori italiani, all’indomani della presentazione della legge di stabilità, traccia un bilancio di quel che Monti ha messo in campo in questi mesi per le aziende e grida la sua delusione: “Non ci sono provvedimenti incisivi per la ripartenza, nulla per ricerca, innovazione e infrastrutture”. E ci va giù duro, ricordando che in un precedente incontro la manovra era stata presentata in modo diverso, che gli sconti Irpef vanno bene per le famiglie ma non per le imprese.

 

Gli stessi giudizi positivi che pure riserva al provvedimento sulle semplificazioni varato in Consiglio dei Ministri (per le imprese vale 3,7 miliardi di alleggerimenti burocratici), Squinzi li condisce con il veleno: “Ci aspettavamo più rapidità, un decreto legge invece di un disegno di legge, perché il tema della semplificazione è la base stessa di una ripartenza dell’economia”. Una critica che brucia ancora di più, visto che era trapelata la notizia che fosse stato il Quirinale a frenare sul decreto legge, mancando i requisiti di urgenza. E Squinzi non poteva non esserne al corrente.

 

Insomma, l’aria che tira è quella di una Confindustria che in vista delle elezioni ha staccato la spina a questo governo, al quale chiede di completare quel che serve (legge di stabilità, semplificazione, minima revisione del Titolo V della Costituzione, correzioni alla riforma Fornero) dopodiché “non possiamo dimenticare che tra tre mesi al massimo avrà esaurito il suo compito e non credo riuscirà a fare provvedimenti incisivi”.

E il dopo-Monti? “Il prossimo governo deve essere politico, magari con una connotazione tecnica, ma con una legittimazione elettorale”.

E un Monti-bis? “Bene, ma se si presenta a capo di una coalizione o ottiene la maggioranza”. Sembra un divorzio o un licenziamento.

 

Eppure sono in tanti, proprio nel mondo dell’impresa e nella stessa Confindustria, a tifare perché Monti succeda a Monti. Evidentemente l’emiliano Squinzi ha altri auspici. Vedremo quali.

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