Napoli: Ztl al Vomero, non ci sono le condizioni!

Ott 21st, 2012 | Di cc | Categoria: Municipalità

“ Premetto – afferma Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari - che non c’è alcun preconcetto rispetto alla realizzazione delle zone a traffico limitato, anzi reputo che siano iniziative valide per debellare il problema del traffico e del conseguente smog nei grossi centri urbani “.

“ A condizione però –puntualizza Capodanno - che un tale provvedimento non si concretizzi con la semplice chiusura di una strada o di un’area più o meno vasta, senza aver predisposto tutti gli accorgimenti necessari per poter consentire la piena fruizione di tutti i cittadini della zona interclusa al traffico veicolare. Mi riferisco principalmente ai parcheggi e al trasporto pubblico“.

“ Per esemplificare– prosegue Capodanno -, al Vomero, il quartiere collinare di Napoli, le due aree pedonalizzate di via Scarlatti e di via Luca Giordano, dove esiste anche una Ztl, sono state varate dalla sera alla mattina, senza alcun altro provvedimento di accompagnamento, semplicemente chiudendo i tratti di strada interessati. Risultato? Il traffico si è semplicemente riversato sulle strade limitrofe, a partire da via Cimarosa e da via Cilea, congestionandole ulteriormente, con l’aggiunta dei gironi infermali per gli automobilisti alla ricerca di inesistenti parcheggi pubblici, visto che dalla legge Tognoli in poi nel quartiere collinare, a fronte di diversi parcheggi privati interrati, costruiti o in fase di realizzazione anche su suolo pubblico e venduti a prezzi stratosferici, non è stato realizzato neppure uno stallo per parcheggi pubblici “.

“ Un provvedimento che consista nella semplice chiusura di una strada – continua Capodanno-, lo sa realizzare anche un bambino. Progettare invece una Ztl nell’ambito di un serio piano urbano del traffico, come c’insegnano anche le esperienze attuate da lustri in altre città europee, è ben altra cosa “.

“ Coloro che oggi amministrano il capoluogo partenopeo – conclude Capodanno - farebbero bene a prenderne esempio invece che pensare solamente a lanciare proposte avulse da un contesto generale senza tener conto delle fallimentari esperienze pregresse, creando non pochi malumori ed irritazione tra i cittadini e contribuendo a dare un colpo mortale, in un momento di forte crisi, a quelle poche attività produttive, a partire dal terziario commerciale, che ancora resistono a Napoli “.

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