Da Berlusconi appello ai moderati: uniti per non consegnare l’Italia alla sinistra

Ott 16th, 2012 | Di cc | Categoria: Politica

“Oggi sottrarre al centrodestra anche un solo voto sarebbe un errore imperdonabile che non possiamo fare”. È quanto afferma Silvio Berlusconi in un messaggio inviato all’incontro dei democristiani del Pdl, a Saint-Vincent, e letto da Gianfranco Rotondi.

“Il mio appello all’unità - aggiunge - è rivolto a tutti i moderati che dal 1948 rappresentano la maggioranza degli italiani. Nessuna componente dell’area moderata, neppure la più piccola, deve sentirsi esclusa. Se i moderati si uniranno – sottolinea - saranno di nuovo la maggioranza del Paese e vinceranno le elezioni; se invece andranno divisi al voto, l’antipolitica potrà pescare tra i delusi e la maggioranza andrebbe alla sinistra”.

 

“Con la sinistra al potere – prosegue - gli italiani avrebbero ancora più tasse e meno lavoro, avrebbero la patrimoniale e lo stato di polizia fiscale, non ci sarebbe alcuna ripresa, e ci troveremmo tutti più impoveriti, vittime di un circolo vizioso che si può riassumere così, più tasse, meno consumi, meno produzione da parte delle imprese, più licenziamenti, meno reddito, più povertà. Noi invece vogliamo mettere in campo  un programma di sostegno alle imprese ed alle famiglie e di sviluppo del lavoro. Per riuscirci – prosegue l’ex premier - dovremo non solo rinnovare, ma rifondare l’area politica dei moderati e dei riformatori, un deciso rinnovamento morale per tornare alla politica come servizio, come vocazione e non come strumento di mera affermazione personale”.

 

“Serve una modifica dell’architettura istituzionale dello Stato. Parlo di un radicale ammodernamento della Costituzione per dare poteri effettivi al premier, consentendogli di fare il suo mestiere e cioè di decidere la sorte della sua compagine governativa (penso ad esempio alla sfiducia individuale) e di governare anche con l’uso dei decreti legge”.

“Parlo della modifica del bicameralismo perfetto e dell’elezione diretta del presidente della Repubblica. Parlo di nuove norme per recuperare lo spirito della Costituente e riportare la Corte Costituzionale ad una istituzione di garanzia al di sopra delle parti e non uno strumento di lotta politica”, conclude.

 

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