Crisi del commercio:il Vomero perde un angolo di dolcezza

Ott 16th, 2012 | Di cc | Categoria: Municipalità

In punta di piedi, senza che la cosa abbia avuto una qualche risonanza, al Vomero ha chiuso un altro esercizio commerciale, un altro punto di riferimento per gli abitanti della collina, specialmente per i più golosi – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Mi riferisco alla fabbrica di cioccolato Van MooS, che operava in via Solimena, quasi all’incrocio con via Luca Giordano, a pochi passi da FNAC, un altro esercizio commerciale per il quale si vocifera insistentemente di una possibile chiusura “.

“ Un luogo di delizie per i palati più fini –ricorda Capodanno -. A Pasqua di quest’anno la bottega artigiana del cioccolato aveva anche lanciato l’ultima novità, l’uovo millesimato, realizzato con fave di cacao e zucchero di canna e con varie tipologie di degustazione, una vera e propria prelibatezza, che andava ad affiancare altre uova artigianali, come l’uovo bricolage, l’uovo telefono, le uova ricamate, le uova azteche, per ricordare alcuni prodotti caratteristici proprio del periodo pasquale. Un negozio che, per il costante impegno teso a soddisfare le esigenze della clientela, era entrato nel cuore di tanti vomeresi. Adesso i locali che lo ospitavano sono sfitti e sulle saracinesche compare il classico “ si loca” “.

“ Purtroppo non c’è giorno che al Vomero non chiuda qualche esercizio commerciale – afferma sconsolato Capodanno -. La crisi economica e la contemporanea lievitazione dei costi di gestione stanno mettendo in ginocchio il terziario commerciale che rappresenta la principale attività produttiva del quartiere collinare con circa duemila esercizi, alcuni dei quali della grande distribuzione, presenti sul territorio “.

“ Se si va avanti di questo passo, senza alcun intervento da parte della Regione Campania e del Comune di Napoli – continua Capodanno -, nei prossimi mesi al Vomero potrebbero essere tantissimi i negozi a rischio di chiusura. Occorrerebbero al riguardo iniziative concrete per supportare economicamente le attività in difficoltà. Invece tutto tace. Anche la proposta di legge regionale per la salvaguardia delle botteghe storiche, annunciata nei mesi scorsi, è rimasta al palo. In essa erano previsti interventi economici sia per dare contributi ai Comuni della Regione per la rivalutazione dei locali storici, sia per il censimento di questi ultimi “.

“ Peraltro – sottolinea Capodanno - al ritmo di chiusure di esercizi commerciali che si sono registrati solo nei primi nove mesi dell’anno in corso, credo che saranno davvero poche le botteghe storiche che potranno usufruire a Napoli delle provvidenze previste, se e quando la proposta di legge, una volta approvata, entrasse in vigore. Laddove invece in altre Regioni italiane, come il Piemonte, la Lombardia ed il Lazio, la normativa che istituisce le botteghe storiche, con relative provvidenze economiche, è già in vigore da lustri, contribuendo a salvare tante attività commerciali ed artigianali che altrimenti avrebbero rischiato di chiudere definitivamente “.

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