In Europa c’è troppa Germania
Set 28th, 2012 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale
In Europa la moneta unica non supportata da una banca centrale vera, in grado di fare da prestatore o creditore di ultima istanza dell’euro, che possa stampare moneta come la Federal Reserve e tutte le altre banche centrali in caso di emergenza economica: è un imbroglio che va a totale vantaggio della Germania non per la sua virtù - altro luogo comune da sfatare - ma solo perché ha beneficiato di un tasso di maggior favore quando è stato fondato l’euro.
La Germania, che ha vissuto su aiuti europei e americani per l’intero dopoguerra, ed era andata in recessione dopo l’unificazione con la ex Ddr, con l’esplosione della crisi del debito venuta dall’America si trova a beneficiare di una serie di straordinarie circostanze: i livelli di cambio dell’euro hanno di fatto trasformato il marco nella moneta unica europea, mentre la Bundesbank imponeva le volontà di Berlino (solo il nostro Mario Draghi sta tentando di limitare questo andazzo), con grandi benefici per l’export ed il debito tedesco, diventato “porto sicuro” per i risparmi pur remunerando zero gli investitori. Ed il rifiuto a qualsiasi operazione solidale che andasse contro le tasche delle aziende e dei contribuenti tedeschi, come se esse contassero più di quelli italiani, francesi, spagnoli. Il tutto paludato da virtù calviniste contro le mani bucate latine.
Ma come è noto l’economia e la finanza sono fatte di interessi, ha ricordato Berlusconi, ed in questo i tedeschi sono stati maestri, diffondendo panico e incertezza sui mercati mentre il loro Bund ed il loro export si rafforzavano come mai prima. E con la casse piene del Tesoro hanno potuto favorire la competitività e le aziende.
La Germania ha trasformato i fondi di salvataggio europei in una sorta di cassa condominiale della quale si considera l’unica custode, mentre noi paghiamo le quote. Ed ha tolto alla Bce l’arma classica di ogni banca centrale in caso di crisi: la svalutazione. Quella alla quale ricorre sistematicamente la Fed americana. Le merci, le imprese, il lavoro ed i contribuenti italiani - l’unico paese europeo in grado di competere con la Germania - ne sono le prime vittime. Ma nessuno lo dice. Così come nessuno dice che all’euro e all’Europa converrebbe l’uscita non della Grecia (che conta zero) ma della Germania, che in questo caso dovrebbe vedersela da sola.