Alfano: e ora facciamo pulizia
Set 21st, 2012 | Di cc | Categoria: Politica
“In ogni partito c’è chi si fa i fatti propri e usa per fini privati i soldi pubblici. E nostro dovere è cacciare chi si fa i fatti propri e non i fatti di tutti”. Lo afferma il segretario Pdl, Angelino Alfano, ospite della Telefonata, a proposito della vicenda che coinvolge esponenti Pdl del Consiglio regionale del Lazio, sottolineando che ora una delle priorità è “mandare a quel paese chi ha sbagliato”.
Spiega poi che il malcostume può verificarsi “per una ragione tecnico-legislativa perché evidentemente lì era possibile farlo dal punto di vista materiale” visto che i soldi “erano dati per finalità benefiche ma erano utilizzati da qualcuno, evidentemente, a fine privato. Nel rispetto degli Statuti regionali, ciascuno con sue modalità di erogazione dei fondi pubblici ai gruppi parlamentari, noi vogliamo - sottolinea - che vi sia comunque un’omogeneità di comportamento dei dirigenti Pdl, anche perché siamo certi che in tutte le altre Regioni le cose funzionino bene e vogliamo dunque rafforzare l’elemento di trasparenza e darci un codice unico di comportamento”.
E crede che “il caso Lazio” sia “un caso isolato e voglio crederlo fino in fondo, anche perché non mi pare, dal primo riscontro con i nostri capigruppo, che in altre Regioni vi siano modalità così discrezionali di erogazione e utilizzo dei fondi”.
I rimedi che propone per evitare che vicende come queste possano accadere di nuovo sono due: “uno: cancellare la normativa che ha consentito tutto questo. Due: mandare a quel paese chi ha sbagliato, farlo con rapidità e noi in pochi giorni abbiamo cacciato Fiorito dal partito, approvato il piano di riforme della Polverini, chiesto alla Regione Lazio di cancellare la norma che consentiva questa erogazione di fondi così discrezionale e convocato i capigruppo nei Consigli Regionali e insieme abbiamo chiesto al nostro capogruppo, che pure non era indagato né coinvolto in questa vicenda, di dimettersi per evitare che fosse preso a pretesto il suo cattivo rapporto con il predecessore per strumentalizzare il Pdl in questa delicata vicenda”.
Poi promette che il Popolo della Libertà farà di tutto per “cacciare dal tempio mercanti che hanno dilapidato patrimonio di credibilità” e garantisce che sulla vicenda dei fondi sperperati da alcuni esponenti Pdl in Consiglio regionale del Lazio “non faremo sconti a nessuno né guarderemo in faccia a nessuno. Non abbiamo nulla a che vedere con ladri e rubagalline”.
Il segretario del Pdl dice “ho visto anche ieri pomeriggio Renata Polverini ed escludo assolutamente suoi passaggi di partito o adesioni ad altri partiti. Non ne vedrei la ragione. Dimissioni? Mi chiedo perché dovrebbe dimettersi un presidente che in questa vicenda è parte lesa”. E rileva anche che “non è accettabile che nei suoi confronti, che non è indagata né coinvolta e sta reagendo con la schiena dritta, ci sia da parte della sinistra il tentativo di applicare due pesi e due misure rispetto ad altri Governatori di sinistra, indagati, per i quali vi è invece il massimo della clemenza”.
Aggiunge che “il presidente della regione Lazio, così come il Pdl, è vittima di tutto questo perché sta pagando, come lo sta pagando il nostro partito, un danno d’immagine per il comportamento di un individuo, o alcuni individui. Di certo c’è che Renata Polverini dal giorno dopo si è attivata per la diminuzione dei fondi, per l’azzeramento di alcuni capitoli di bilancio che riguardano fondi e sprechi pubblici, e per un taglio complessivo di costi che sarà di svariati milioni di euro”.