Il settore turistico tunisino indebitato per 500 milioni di euro

Set 18th, 2012 | Di cc | Categoria: Esteri

Se il turismo tunisino registra, con soddisfazione mista a speranza, l’arrivo dei primi positivi segnali relativi alla stagione estiva 2012 (con aumento di presenze ed incassi rispetto al 2011, ma ancora lontani da quelli entusiasmanti del 2010), il complesso del settore è purtroppo ancora pesantemente coinvolto dalla crisi scatenatasi lo scorso anno. La macchina dell’industria turistica tunisina, pilastro dell’economia nazionale, è infatti complessa, perche’ diverse sono le esigenze e gli standard dell’offerta a seconda delle varie zone. Questo dato, endemico e comune anche ad altri Paesi, in Tunisia ha però acuito una situazione generale di sofferenza che ha portato gli operatori in una condizione di impossibilità di farvi fronte con risorse proprie e spingendoli, di conseguenza, verso il credito finanziato. Il che si è tradotto, nel giro di pochi mesi, in una crescita esponenziale del debito che oggi si aggira sul miliardo di dinari, circa 500 milioni di euro. Una situazione impensabile solo sino all’inizio del 2011, quando l’industria tunisina di settore marciava a gonfie vele nel suo complesso, anche se in alcune località si cominciava ad avvertire la difficoltà di restare al passo con altri Paesi a tradizionale vocazione turistica o a quelli che, entrati più di recente nel mercato internazionale, hanno messo in campo un’alta qualità ed un’aggressiva politica dei prezzi. Questa enorme esposizione debitoria, considerati gli standard tunisini, sta motivando una forte risposta da parte del ministero del Turismo che s’è dato due mesi per creare una società che si occupi esclusivamente di gestire gli attivi delle aziende albeghiere costrette a fare ricorso al credito. Per fronteggiare un problema i cui primi segnali risalgono ad una quindicina di anni fa, ma che solo negli ultimi mesi s’è incancrenito, le prime mosse sono state già fatte. Per questo il ministero del Turismo ha già commissionato uno studio per radiografare e, nei limiti del possibile, fissare la situazione attuale, incrociando tutti i dati, anche quelli provenienti anche delle Finanze, dalla Banca Centrale e da quella Mondiale. Alla società chiamata ad affiancare le imprese turistiche strozzate dal debito saranno attribuite ampie e specifiche competenze, soprattutto per determinare se ci siano le condizioni per rientrare dall’esposizione con le banche finanziatrici, oltre ai tempi e le modalità. Insomma, per evitare inutili iniezioni di denaro in imprese destinate alla morte commerciale. www.ilgiornaledelturismo.com

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