Alfano: i politici siano scelti dal popolo

Set 18th, 2012 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

“Berlusconi non è mai uscito dal campo, è la stampa che lo ha fatto credere. Ci concentriamo sul 2013, poi deciderà se candidarsi o meno. A sinistra lo scontro è in atto. Le primarie, invece, non servono in casa nostra, perché il Presidente deve solo decidere”. Lo sottolinea il segretario del Pdl, Angelino Alfano, nel suo intervento alla Festa della Lega di Brescia. E ricorda che “se alla caduta dell’Esecutivo-Berlusconi avessimo votato subito dopo, avremmo fatto male al nostro Paese e avremmo mandato la sinistra al governo”.

A Maroni che gli chiede di opporsi alle scelte dei tecnici, replica: “far cadere ora il governo Monti, quasi a ottobre e quando a gennaio si sciolgono le Camere, creerebbe un effetto fumogeno senza riuscire a fare una scelta che possa servire. “Facciamo, invece un piano” per il dopo, con le elezioni “si apre una nuova gara che restituisce la parola ai cittadini”.

E lancia una proposta alla Lega: “presentiamo insieme una legge per la revisione dei poteri di Equitalia, che non limiti l’attacco agli evasori ma alcuni eccessi, gli interventi nella vita dei morosi che sono in difficoltà”. Si dice “disponibile ad andare fino in fondo insieme perché il governo faccia i decreti attuativi del federalismo fiscale”.

In precedenza, alla Festa provinciale del Popolo della Libertà di Mirandola, Alfano spiega “ho provato tutte le leggi elettorali sulla mia pelle, nessuna è perfetta. Ma almeno con la nostra proposta il cittadino può scegliere deputati e senatori e la mattina quando si sveglia sa con chi potersela prendere.”. Infatti, “per garantire il principio di merito, i politici non devono più essere calati dall’alto, ma spinti dal basso, dalla gente, come già funziona nei consigli comunali e regionali. Agli italiani dobbiamo ridare il diritto di scegliere senatori e deputati, il cui numero va comunque ridotto. Il Pd non è d’accordo? È il sistema applicato nei consigli comunali e non solo. Noi vogliamo gareggiare per vincere”.

E ribadisce: “noi vogliamo che una legge elettorale si faccia presto:  pensiamo che entro la prima decade di ottobre, così come si sta impegnando ad ottenere il presidente del Senato, una legge elettorale nuova ci sarà. Chiediamo a tutti coloro che in modo indiretto vogliono difendere il ‘Porcellum’ di dirlo pubblicamente”.

Parla anche di Europa, ribadendo che “non vogliamo essere il tappetino dell’Ue. Berlusconi ha sempre detto no ai diktat di Merkel e Sarkozy. Noi non vogliamo fare sacrifici per l’Europa ma per l’Italia e gli italiani. Puntiamo a reperire risorse con un piano di abbattimento del debito pubblico per diminuire le tasse. I guai sono cominciati anche con l’ingresso nell’euro che ha portato all’impoverimento del ceto medio con un cambio che ci ha penalizzato. Ma l’Italia sarebbe stata chiamata comunque nell’eurozona essendo portatrice di cultura e imprenditoria. Noi ci mettemmo in ginocchio per l’euro, abbiamo pagato il conto più salato di tutta l’Ue”.

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