Renzi vuole rottamare Bersani
Set 15th, 2012 | Di cc | Categoria: Politica
Il fenomeno Renzi è figlio della sfiducia verso la politica e del generalizzato desiderio di un rinnovamento radicale dei suoi protagonisti. Per questo la sua candidatura piace tanto a sinistra quanto agli elettori di altri schieramenti: perché è il prototipo di una generazione che non è impregnata dagli ideologismi del passato. Il suo messaggio è genericamente “progressista” come anche la sua piattaforma programmatica così eclettica e generica da adattarsi ad una opinione pubblica scontenta delle presentazione di corposi e dettagliati programmi di sinistra restati ultimamente sempre sulla carta.
Che affronti tematiche sull’Europa o sulla riforma del mercato del lavoro, Renzi però si limita a parlare per metafore (“la generazione di Erasmus, ecc), a esprimere uno stato d’animo generale e non ad indicare soluzioni che potrebbero dividere, soprattutto gli elettori della sinistra. Il sindaco di Firenze incarna quella politica la cui forza principale è costituita dalla comunicazione e dal messaggio pubblicitario piuttosto che dalla preparazione o da una solida esperienza professionale, politica o culturale.
Un risultato politico Renzi lo ha già ottenuto: il Pd, che si sentiva già vincitore delle prossime elezioni politiche, ora rischia di schiantarsi, annientato dalle divisioni interne. E la vittima più illustre è Bersani, che rischia di fare la fine di quei candidati sindaci del Pd che alle primarie, da Napoli a Milano, passando per la Puglia di Vendola, sono stati sonoramente battuti dai candidati invisi alla segreteria del partito. Proprio temendo questa nemesi, Bersani non ha ancora fissato la data delle primarie, che potrebbero anche non svolgersi (dipenderà dalla legge elettorale). Dunque i moderati potrebbero trovare in Renzi non un candidato da votare, ma un aiuto insperato che è già riuscito a dividere la sinistra in quattro mini-partiti: Renzi, Bersani, Vendola, Di Pietro. Con Grillo sul collo, pronto a dare il colpo di grazia.