Balbuzie e scuola, tutti i consigli utili
Set 13th, 2012 | Di cc | Categoria: Scuola e GiovaniLa balbuzie - che colpisce l’1% dellapopolazione, con picchi del 5% tra i bambini - se non affrontata con tatto ecompetenza, può portare gli studenti balbuzienti
a credere di non essere portati per gli studi equindi ad abbandonarli.
Informare adeguatamente gli insegnanti e glistessi genitori: è questo obiettivo fondamentale perché si crei un confrontoidoneo e positivo con chi soffre di questo disturbo.
Parola di Giovanni Muscarà, fondatore di ISC.
Milano,13 settembre 2012 - Balbuzie e scuola, unbinomio che fa tornare alla mente alcune delle più profonde cicatrici nella memoriadi chi soffre di questo problema. Il ritorno a scuola rappresenta un periododelicato per i tanti ragazzi affetti dal disturbo, un momento stressante cheacuisce i problemi dei disfluenti.
Non c’è dubbio, infatti, che ildisagio sia in grado di condizionare in modo pesante i rapporti sociali, ilcarattere e il percorso formativo, soprattutto nell’infanzia enell’adolescenza: spesso succede che un alunno che balbetta arrivi asviluppare la falsa credenza di non essere portato per le attività intellettualioppure di non essere all’altezza di una carriera scolastica. Una taleconvinzione può portare presto alla decisione di abbandonare gli studi.
“La scuola, come espressione massimadi socialità in giovane età, è una realtà temutissima da chi soffre di problemidi fluenza - conferma Giovanni Muscarà, ex-balbuziente e fondatoredell’International Stuttering Centre, centro specializzato nellariabilitazione da balbuzie - . Una forte azione di sensibilizzazione, masoprattutto di informazione e preparazione del copro docente, può davverorappresentare uno strumento efficace per affrontare in modo adeguato laBalbuzie a scuola.”
Ecco alcuni consigli che gli insegnanti egli stessi genitori possono osservare:
1. Dallo studente disfluente bisognaaspettarsi la stessa qualità e quantità di lavoro rispetto a chi non balbetta.
2. E’ necessario educare tutti i membridella classe all’ascolto e al rispetto dei turni di conversazione(disfluente compreso che deve osservare le stesse regole e norme di comportamento).Per tutti i bambini - e soprattutto quelli che balbettano - è molto più facileparlare quando ci sono poche interruzioni e hanno l’attenzionedell’ascoltatore.
3. Non completare le parole o anche nonparlare al suo posto, anticipandogli le parole. Questo aumenta la frustrazionenel bambiano / ragazzo.
4. Mantenere lo sguardo e nondistoglierlo: è importante ciò che dice e non come lo dice.
5. Non dire all’alunno”rallenta”, “stai calmo” o semplicemente “prendifiato”. Non serve a nulla e gli fa sentire che si è concentrati sul suomodo di parlare. Fondamentale è infatti ridurre la tensione nel bambino neimomenti in cui “si blocca”.
6. È importante ridurre lo stato ditensione e ansia di chi balbetta perché la balbuzie spesso comporta spasmi econtrazioni muscolari, che si accentuano in situazioni di stress e si balbetta.
7. Iniziare la terapia da piccoli portarisultati più efficienti.
8. Dare l’esempio nellacomunicazione. Spesso un insegnante che parla velocemente induce nelbalbuziente l’idea di avere fretta per cui durante un dialogo o unainterrogazione egli cercherà di fare in fretta. La velocità per una persona chebalbetta unita all’ansia di essere interrogato può accentuare ilproblema. Con gli studenti che balbettano è necessario parlare senza fretta,facendo buon uso delle pause.
9. Seguire il contenuto, non ladifficoltà. Come? Fare delle osservazioni in modo da far capire che si staascoltando il contenuto del messaggio, non come lo si dice.
10. Avere un confronto con lo studente chebalbetta sulle sue esigenze, che vanno rispettate senza però essereaccomodanti. Non va trattato da diverso, quindi in definitiva comprensione emai pena.
“I miei ricordi più tristi? –racconta Giovanni Muscarà, fondatore dell’ISC – Proprio a scuola,alle medie, quando il professore di matematica disse a mia madre che non eroabbastanza dotato per la materia a causa dei “miei problemi”, e nonsemplicemente perché non studiavo abbastanza. O al ginnasio, alla mia primainterrogazione: mente balbettavo non controllavo i movimenti della testa e delcollo, e perfino l’insegnante fissava il pavimento perché le scappava daridere..divenni lo zimbello della classe.”
Oggi Giovanni Muscarà è riuscito atrasformare il grave ostacolo della Balbuzie nella più grande risorsa dellapropria vita. Classe 82, balbuziente sin dalla nascita, laureato a pieni votiall’università Cattolica di Milano, Giovanni è riuscito non solo a superare lapropria grave disfunzione, ma, dal maggio scorso - abbandonando una carrieragià avviata nella finanza a Londra -, ha trasformato il difetto di una vitanella propria carta vincente: apre l’ISC (International StutteringCentre), centro specializzato nella riabilitazione da balbuzie
BALBUZIE COLPISCE 1 MILIONE DI ITALIANI,OLTRE 250 MILA BAMBINI.
Circa l’1%, con punte del 5% fra i bambinipiccoli. In Italia si contano quasi un milione di persone con questo tipo didifficoltà del linguaggio. Ne hanno sofferto intellettuali e statisti.
La balbuzie colpisce l’1% dellapopolazione, con punte del 5% in età prescolare, circa 250 mila bambini inItalia. Demostene, per combatterla ricorreva ai famosi sassolini in bocca, parene fossero afflitti anche Platone e Aristotele. Anche Winston Churchill nesoffriva, così come Marilyn Monroe, Jimi Hendrix, Paolo Bonolis, RobertoCavalli, e il film Il discorso del Re racconta la difficoltà del Duca di York,figlio secondogenito dell’energico Giorgio V.
Ripetizioni di parti di parole, o diintere frasi; prolungamenti di suoni, blocchi e interiezioni. Il picco maggioresi evidenzia tra i 30 e i 36 mesi e ne soffrono più i maschi rispetto allefemmine in un rapporto di 4 a1. “Parlare implica il controllo e la coordinazione di oltre 100 muscolicontemporaneamente - spiega Giovanni Muscarà, fondatore dell’ISC - Eccoperché lo studioso del linguaggio, Martin Sommer, ha paragonato la balbuzie alsuono prodotto da un’orchestra disorganizzata. Egli spiega che ilproblema non è attribuibile né ai singoli orchestrali né al cattivofunzionamento di uno strumento in particolare: ogni orchestrale infatti conoscela partitura e ogni strumento funziona perfettamente. Il problema è nelcoordinamento delle singole parti che, attivandosi nel giusto timing, rendonopossibile il parlare.”
Profilo International Stuttering Centre
Fondato da Giovanni Muscarà, esperto delBody Stability Language ed ex disfluente, l’International StutteringCentre fa parte delle start up insediate presso Fondazione Filarete, realtàcostituita dall’Università degli Studi di Milano, Fondazione Cariplo, IntesaSanpaolo e, successivamente, Camera di Commercio di Milano con l’obiettivo dipromuovere e sostenere iniziative imprenditoriali nel campo dellabiofarmacologia e della biomedicina.
L’International Stuttering Centre(ISC), centro specializzato nella riabilitazione da balbuzie, si avvale delmetodo Body Stability Language, che ha come obiettivo l’imparare aparlare fluentemente attraverso il raggiungimento di uno schema corporeo nuovoche permette di “arginare” tutti quei movimenti involontari tipicidella balbuzie e stabilizza automaticamente i risultati di fluenza ottenuti,senza dover ricorrere a estenuanti allenamenti quotidiani.