“Ma l’Italia è un Paese virtuoso”
Ago 12th, 2012 | Di cc | Categoria: Politica
Per arginare il pericolo di una “deriva antieuropeista” bisogna puntare su una rapida riduzione del debito pubblico e su una spinta alla crescita. Ne è convinto l’ex ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, secondo il quale “la deriva si può fermare. È una questione politica non tecnica e riguarda le scelte di una Europa che deve ritrovare il suo ruolo di madre amorevole, favorendo la stabilità della moneta e l’onesto costo di ricollocamento dei debiti sovrani”.
Intervistato da la Repubblica, l’esponente del Popolo della Libertà sottolinea che “l’atteggiamento dei mercati è ingiustificabile” visto che “siamo un Paese virtuoso sia nel disavanzo che nell’avanzo primario”. Ma “abbiamo un problema di recupero di sovranità nazionale”. La “nostra credibilità aumenterebbe se varassimo l’elezione diretta del presidente della Repubblica e garantissimo l’equilibrio dei poteri contro l’anomalia giudiziaria”.
Quanto a debito e crescita, per Sacconi serve “un cambio repentino di mentalità nell’atteggiamento anti-imprese che ancora prevale”, attraverso una “‘regulation review’ che favorisca la produttività”.
Crisi/Brunetta: a questo punto è meglio fare da soli
“Chiusura degli spread a 512. Borse tutte negative, con palma nera a Milano che chiude in perdita quasi del 5%. Euro a picco. Purtroppo, ogni pessimistica previsione si è realizzata”. Renato Brunetta, coordinatore dei dipartimenti del Pdl, commenta il giovedì nero che vede “in un pomeriggio, bruciare oltre 60 punti di speranza, a partire da metà conferenza stampa di Draghi, nonostante gli sforzi interpretativi del professor Monti e della sua esegesi filologica, delle dichiarazioni del presidente della Banca Centrale Europea”.
“Draghi, di fatto - sottolinea - ha ripassato la patata bollente agli Stati, dopo aver suscitato tante aspettative. E i mercati non hanno gradito. Adesso c’è da temere l’effetto boomerang: cioè, visto che la Bce, che rischia di perdere la sua credibilità, non è stata in grado non solo di impugnare il bazooka, ma neanche una pistola ad acqua, la speculazione torna ai suoi riti famelici, giocando contro l’euro e contro i Paesi considerati più deboli (nonostante i tanti, troppi, insopportabili compiti a casa)”.
Secondo l’esponente pidiellino, allora, “a poco serviranno i ‘viaggi della speranza montiani’, tanto seri quanto inutili. Meglio far da soli e mettere in atto immediate strategie di attacco al nostro debito. Dalla BCE, dal Fondo salva-Stati, siamone certi, non arriverà nulla se non polpette avvelenate”.