Fine del tunnel? Dicono il contrario più disoccupazione e calo dei consumi
Lug 31st, 2012 | Di cc | Categoria: Politica
Fa veramente paura il livello raggiunto dalla disoccupazione nel nostro Paese: 2.800.000 persone senza lavoro, un record assoluto, anche perché l’indice è arrivato al 10,8%, superando così molti altri livelli europei. Intanto i consumi delle famiglie diminuiscono, le imprese non trovano il credito bancario necessario per i loro investimenti, il Paese è fermo, non si riesce ad imboccare in nessun modo la strada della crescita che sola può creare nuovi posti di lavoro.
In questo quadro, il Governo dei tecnici dice che diamo ormai vicini alla fine del tunnel. Speriamo. Ma intanto giunge dagli Stati Uniti l’avvertimento del presidente Obama: ci vogliono misure decisive per salvare l’euro. L’uscita di Washington sottolinea come vi sia ancora un certo scetticismo tra gli osservatori internazionali sulla sorte della moneta comune europea. È vero che c’è stata una svolta, una sorta di apertura da parte della Germania Federale, ma il Fondo Salva-Stati che dovrebbe acquistare i titoli pubblici sarà rifornito di liquidità, vale a dire di munizioni, soltanto in settembre.
Resta da vedere se il governatore Draghi riuscirà nella sua azione, davvero meritoria, di sostenere l’euro attraverso acquisti di bond pubblici e immissioni di liquidità nel sistema. La resistenza viene da una buona parte del Parlamento tedesco a anche da quella Bundesbank, la banca centrale di Berlino, che è il più rigido custode dell’ortodossia e del rigore monetario.
Il mese di agosto continua quindi nel segno dell’incertezza, anche se le prospettive oggi sono nettamente migliorate rispetto ad una settimana addietro. Ma se anche sarà possibile frenare la corsa dello “spread”, il divario con i titoli di Stato tedeschi che però rimane all’inquietante quota di “460”, non si vede ancora come l’Europa riuscirà a ripartire con l’economia reale. E se non riparte quella, se non si rimettono in moto i centri produttivi, al di là di tutte le giuste esigenze di rigore, non sarà possibile ritornare alla serenità e alla coesione sociale