Renato Brunetta , ha presentato il dato , elaborato dall’Istat, delle assenze dei pubblici dipendenti ad un anno dall’avvio dell’operazione antifannulloni . Il risultato si compendia in un dato :  riduzione media delle assenze per malattia del 38 per cento , con oltre quattordici milioni di giornate lavorative in più . Con orgoglio e soddisfazione Renato Brunetta , nel rimarcare il dato , ha fatto notare come ogni cittadino italiano abbia potuto così contare su una maggiore attenzione della pubblica amministrazione nei suoi confronti. Nel corso della conferenza stampa il ministro ha anche ricordato come , accanto alla  punizione per i fannulloni , occorra prevedere un sistema  di incentivi per i dipendenti pubblici più attivi e bravi , spezzando l’assurda condizione di un egualitarismo a tutti i costi che nella pubblica amministrazione spesso non fa alcuna differenza tra un dipendente sempre presente, impegnato ed appassionato del proprio lavoro ed uno che miri a “campare” utilizzando tutti i sotterfugi per sfuggire ai compiti per i quali è pagato . L’obiettivo confessato del  ministro è giungere ad un aumento della produttività del 50 % , cifra che si può  raggiungere solo evitando le assenze , specialmente quelle fatte per prolungare un ponte o per evitare impegni gravosi . A proposito di qualche arresto per assenteismo di cui si è avuta notizia , il ministro ha detto che lo vive come un fallimento..  Il fenomeno della riduzione delle assenze sta prendendo piega anche nel settore privato. Infatti nelle 42 imprese private prese a campione e con un numero di addetti pari al 15%  del totale la riduzione delle assenze , secondo i dati Istat , è risultata pari al 18%. (Michele Elio Fusco)