Fipav Campania e Tribunale dei Minori per il reinserimento sociale dei giovani

Presentato il protocollo d’intesa “Messa alla prova” stipulato dal Comitato Regionale Fipav Campania, d’intesa con il Comitato Provinciale di Napoli, e dal Servizio Giustizia Minorile della Regione Campania.

Il presidente del Comitato regionale Ernesto Boccia, il presidente del Comitato provinciale Umberto Capolongo ed il consigliere federale nazionale Guido Pasciari hanno fatto gli onori di casa nella sala conferenze della palestra Meriggioli di Ponticelli. Con loro Enza Abbondante, direttrice dell’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni di Napoli.

Dopo aver letto un messaggio di appoggio da parte del presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, il presidente Boccia ha illustrato nel dettaglio il progetto che si propone di favorire, attraverso la pallavolo, il reinserimento dei minori che hanno avuto un periodo di pena sospesa.

“Crediamo molto nella funzione sociale dello sport e della pallavolo in particolare”, ha aggiunto la dott.ssa Abbondante. “Tutti i minorenni che sono stati condannati per qualsiasi tipo di reato, dal furto di mela all’omicidio, possono rientrare in questo progetto. Nonostante le difficoltà ed il numero ridotto di assistenti sociali a disposizione, li seguiremo per tutto il loro percorso. Le società tratteranno i ragazzi in tutto e per tutto come degli atleti o dei dirigenti normali, in funzione del loro reinserimento”.

“Crediamo fortissimamente nella pallavolo, ecco perché abbiamo pensato ad un progetto del genere”, ha affermato il presidente provinciale Capolongo. “Il nostro è uno sport che si adatta benissimo al sociale, lo stiamo dimostrando anche a Nisida dove, grazie al materiale inviato e al lavoro dei nostri tecnici, presto potremmo allestire una squadretta. Quanto al protocollo ‘Messa alla prova’, è forse il primo progetto del genere in Italia e ci aspettiamo grandi risultati”.

Tanti gli esponenti delle società campane presenti in sala. Per tutti, dalle Scuole di Pallavolo federali ai club premiati con il Marchio di Qualità, a quelli segnalati dal Comitato Regionale, una missione stuzzicante e di fondamentale importanza: mettere alla prova chi ha sbagliato per aiutarlo a non fallire di nuovo.