IL CAPPOTTO DI PROUST - di Lorenza Foschini
Lug 16th, 2009 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura«Questo libro nasce dall’amore verso il mio lavoro e verso quest’autore, elegante, raffinato e ironico». Così Lorenza Foschini spiega il perché del suo romanzo, “Il cappotto di Proust”, una breve ma approfondita indagine lunga un anno che, con il pretesto di un celebre paltò, riapre il discorso su un autore immortale che non finirà mai di stupire. Il volume, edito da Portaparole, è stato presentato di recente presso l’atelier Ascione per la sezione napoletana della Società italiana dei francesisti e il Leo club Napoli Floridiana. «Ciò che più colpisce di questo testo -spiega Aldo Antonio Cobianchi, fiduciario provinciale della Società dei francesisti, nonché curatore dell’incontro- è il fatto che siano gli oggetti a parlare, com’è proprio della tradizione proustiana». Ispirata da un’intervista fatta dalla Foschini a Piero Tosi, costumista di Visconti, durante la quale si parla di un accanito collezionista, Jacques Guérin, entrato in possesso di numerosi manoscritti proustiani (nonché di quel cappotto leggendario, ndr), la narrazione, perché parlare di romanzo sarebbe riduttivo, descrive questa godibilissima “recherche”, di cui proprio Guerin diventa inconsapevole protagonista. Un intreccio labirintico di passioni inimmaginabili, di misteri fitti e saporiti, di famiglie dove si comunica con un linguaggio che non è della parola bensì degli oggetti, soprattutto di quelli apparentemente inutili. «Ciò che mi ha inorgoglita è stato il successo francese del testo. Era praticamente impensabile toccare un autore del genere, ma -spiega Foschini- l’approccio rigoroso alle ricerche e la scrittura reale hanno fatto sì che fosse particolarmente apprezzato proprio in Francia». E ormai si avvia oltreoceano, perché presto arriverà anche in America. Il riscontro platealmente positivo del testo è proprio dovuto al perfetto mix d’ingredienti, un autore immortale che piace incondizionatamente, il mistero e la leggenda che ammantano Jacques Guérin, la serie pressoché “illimitata” di storie che orbitano intorno ad un liso cappotto di pelle di lontra. Grande entusiasmo da parte della giornalista napoletana per l’evento al secondo piano del 19 di piazzetta Matilde Serao, svoltosi in un’atmosfera vagamente da belle epoque. L’attuale vicedirettrice di Rai Notte, per anni al TG2, vaticanista, conduttrice di “Misteri”, al termine dell’incontro, è stata, infatti, ufficialmente nominata prima socia onoraria della sezione di Napoli della S.I.DE.F. (Rosaria Morra)