Siamo alle solite. Fatta la legge, trovato l’inganno.
Mag 31st, 2012 | Di cc | Categoria: Spazio ai RagazziInutile dilungarsi oltremodo sull’assurdo accanimento della legislatura italiana che si registra contro i proprietari di veicoli a motore. Fatto sta che gli effetti sono a dir poco catastrofici al punto da generare una reale involuzione che figurativamente potrebbe essere associata alla posizione fetale… ma solo dopo che l’adulto abbia svolto la sua dignitosa esistenza.
Numeri a parte, sui quali più volte si è tornati in questa stessa rubrica, al punto che nessuna sorpresa più ci sarebbe nel denunciare l’ennesimo risultato negativo, è curioso registrare come anche questa apparentemente attentissima normativa, abbia un bug clamoroso.
E nelle righe che seguono, tutte le risposte al curioso fenomeno della proliferazione delle targhe estere sul nostro territorio.
Supponiamo di avere questo incontenibile desiderio di regalarci per il nostro ormai prossimo compleanno la nuova strepitosa berlinetta motore anteriore di casa Ferrari. E’ ipotizzabile che il nostro conto corrente abbia una discreta quantità di zeri, possibilmente dopo le prime cifre si intende.
Pur con una certa approssimazione, dovremmo mettere in calendario una spesa media di ca. 7mila euro l’anno per tassa di possesso (!!!) ed un paio di migliaia di euro solo come tassa da versare all’acquisto.
Al di là della fin troppo scontata demagogia, continua francamente a sfuggirmi il criterio logico secondo il quale io, ipotetico cliente ed appassionato, debba sobbarcarmi un tale balzello. Una tassa di possesso da versare ogni anno non solo per un qualcosa di già ampiamente tassato sin dall’origine (21% Iva), ma anche abbondantemente tassato nel corso della sua vita media (se volessimo considerare i costi aggiuntivi che in quanto tali generano comunque gettito fiscale per l’erario). Applicando lo stesso concetto, ovvero quello della tassazione sulla proprietà, dovremmo anche considerare una tassa sulle mutande! Ma passi.
Non contento, le casse dello Stato, si gonfiano anche con la tassa di immatricolazione. Ovvero, l’auto la puoi comprare, ma se poi vuoi anche che venga immatricolata, dovrai pagare una tassa. E sono tre… considerando l’iva.
Si badi che ognuna di queste non tassa la ricchezza in quanto non riferita al valore di fattura di acquisto, ma semplicemente ai cavalli potenza. Quindi non si tassano i possidenti, bensì quelli dal piede tendenzialmente pesante.
Con un rapido calcolo, una vettura del genere costerebbe nei primi cinque anni di vita, circa 35mila euro di sola tassa di possesso!!!!
Eppure la mia voglia di mettermi tra le mani un cavallino resta irrefrenabile. Ed a questo punto mi sorge una domanda… ma se le cose stanno così in Italia, staranno allo stesso modo anche all’estero? Ovviamente la risposta è no!
Basta mandare la mia nuova fiammante rossa all’estero, farla immatricolare ad una società di leasing o noleggio a lungo termine, che poi me la darà in affido con targa straniera.
Vantaggi? Nessuna supertassa, nessuna imposta provinciale di trascrizione e soprattutto costi assicurativi inesistenti in quanto la residenza dell’effettivo cliente è estera.
E se ancora non bastasse un esonero di fatto da qualsiasi tipo di contravvenzione (è difficile che la notifica di una multa vada a buon fine in quanto operazione estremamente complessa) con particolare riferimento a quelle elevate con Tutor; la non tracciabilità del suo facoltoso possessore (le targhe straniere non sono iscritte ovviamente al PRA ed il cervellone Serpico non è in grado di fare più nessun incrocio).
Ora ci resta un unico solo problema. I posti di blocco della GdF… ma con un pochino di attenzione…
Claudio d’Emmanuele