Brusciano: donna trovata morta in casa, dopo le indagini viene fermato il marito per omicidio

Mag 29th, 2012 | Di cc | Categoria: Cronaca Regionale

In data 28.05.2012, alle ore 23:00, la Centrale Operativa del Gruppo Carabinieri di Castello di Cisterna apprendeva da una chiamata giunta sul numero d’emergenza 112 che una donna si era sparata all’interno della sua abitazione sita in Brusciano alla via Biagio Caccia.
Sul posto confluivano nell’immediatezza i militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di castello di Cisterna unitamente a personale del 118.
Il personale operante, giunto davanti alla porta d’ingresso dell’abitazione indicata nella chiamata al 112, aveva la presenza di VELOTTO Salvatore, nato a Napoli nel 1976, residente a Brusciano, Guardia Particolare Giurata il quale vistosamente agitato riferiva che sua moglie si era sparata
In effetti nella cucina dell’abitazione, vi era il corpo esanime della donna, identificata nella Sig.ra ZULLO Vincenza, del 1979, residente a Brusciano, il cui cadavere era riverso per terra con un’evidente ferita d’arma da fuoco al volto ed una pistola PB mod.98FS sul pavimento accanto al corpo senza vita.
A seguito delle prime attività di sopralluogo condotto con l’intervento dei militari della Sezione Rilievi dei Carabinieri del Gruppo di Castello di Cisterna e del Pubblico Ministero.
e dalla loro comparazione con le dichiarazioni dei presenti emergevano elementi indiziari a carico del marito della vittima, quale possibile autore dell’episodio delittuoso.
In buona sostanza quello che a primo impatto era sembrato un suicidio e come tale era stato rappresentato, assumeva sempre più le sembianze dell’omicidio commesso in ambito familiare.
Dopo ore di serrato interrogatorio infatti, il VELOTTO, spontaneamente, dichiarava ai magistrati di voler rendere piena confessione su quanto realmente accaduto.
Al termine delle attività, alla luce delle risultanze investigative sopra indicate, l’A.G. emetteva decreto di fermo dell’indiziato di delitto, considerata la gravità del fatto e gli elementi di prova raccolti a carico del Velotto che pertanto veniva tradotto presso la casa circondariale di Napoli Poggioreale.

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