Berlusconi: ecco le nostre proposte per rivoluzionare l’architettura dello Stato
Mag 27th, 2012 | Di cc | Categoria: Politica
“Abbiamo deciso di compiere il gesto ardito di presentare al Paese, alla maggioranza e all’opposizione una possibilità di modernizzazione del Paese, dando la possibilità di incidere direttamente attraverso elezioni primarie sulla scelta del Presidente”. È la proposta lanciata da Silvio Berlusconi in conferenza stampa al Senato, assieme al segretario del Pdl Angelino Alfano.
C’è “il desiderio di approfondire quello che da 30 anni si è portato sui tavoli della riforma costituzionale e cioè la possibilità che i cittadini a decidere il presidente della Repubblica”.
“Perché non profittare di tre fortunate coincidenze: siamo alla prossimità della fine della legislatura, siamo alla scadenza del mandato di un eccellente Presidente della Repubblica - non si può cambiare in corso la forma di lezione durante il mandato - infine la prossima settimana si inizia a votare la riforma costituzionale al Senato”.
“Elezione diretta del presidente della Repubblica, perché il confronto tra le recenti elezioni in Francia e in Grecia mostra che questo sistema garantisce la governabilità. Il Pdl ha deciso quindi di presentare questa riforma, abbinata alle primarie, come emendamento al ddl in discussione al Senato, per poterla realizzare entro la fine della legislatura”.
“Intendiamo proporre il modello francese con il doppio turno”.
“Vogliamo continuare ad essere nella situazione di Atene, praticamente ingovernabile, o nella situazione di Parigi in cui in pochi giorni i cittadini hanno visto il loro presidente eletto formare un governo, andare a parlare con la signora Merkel e al G8 con Barak Obama?”
Questa iniziativa – prosegue Berlusconi - nasce dall’esigenza “che si è venuta consolidando circa l’architettura costituzionale nel nostro Paese. Abbiamo lasciato il governo “perché ci era parso necessario lasciare il posto ad un governo tecnico che avrebbe consentito un incontro tra maggioranza e opposizione ad un tavolo per arrivare in un tempio rapido una trattativa circa i cambiamenti istituzionale per il Paese e una riforma della Costituzione”.
E a proposito del Partito: “il Pdl è saldo, è compatto. Non si scioglie e io stesso resterò in campo come presidente. I sondaggi lo quotano sopra il 20%” e l’ultimo, di ieri, lo accredita del 23,6%. Quanto alle ultime amministrative, il 46 per cento di coloro che ci hanno sempre votato ha rivotato per noi, il 44 per cento si è rifugiato nell’astensione e solo il 10 per cento ha deciso di votare in libera uscita. E tutti hanno detto che sono ancora elettori del Popolo della libertà e voteranno per il Pdl alle regionali e nel 2013”.
“Io, personalmente, farò quello che mi chiederà di fare il Popolo della Libertà. Sono ancora qui perché sono stato eletto e resto fino alla fine della legislatura. Non è una mia ambizione personale, ma ci sono delle responsabilità che non si possono ignorare”, spiega Berlusconi parlando della sua permanenza in politica e delle sue prossime mosse.
Riforme/Santelli: da Berlusconi e Alfano sfide per governabilità
“Da Berlusconi e Alfano due sfide per la governabilità. Presidenzialismo alla francese ed unione dei moderati che parta dal basso con primarie su candidati e contenuti. Ci auguriamo veramente che si vogliano in pieno raccogliere tali sfide nell’interesse dell’Italia”.
E’ quanto dichiara il vicepresidente dei deputati del Pdl, Jole Santelli, commentando l’iniziativa annunciata da Silvio Berlusconi e Angelino Alfano in Senato.