IL NAPOLI LO VEDO COSI’ – DICE WALTER
Mag 27th, 2012 | Di cc | Categoria: Calcio, Sport
Chiarezza sul Pocho e sulla campagna di compravendita;
Napoli famiglia: questa la formula giusta per l’avvenire
Dal nostro inviato all’Olimpico di Roma per la finale di Coppa Italia: Nando Troise.
Walter Mazzarri è l’allenatore del Napoli. Non è difficile prevedere che ciò si verificherà considerata la dimostrazione di signorilità e di serietà professionale dimostrata più volte da Mazzarri in questi tre anni di permanenza a Napoli.
Il contratto che lo lega al Napoli per un altro anno dovrebbe consentire al tecnico toscano di fare del Napoli una squadra che ricalchi le orme di quello delle notti magiche e del terzo posto nel campionato scorso che solo Bologna e gli dei avversi non hanno consentito che si ripetesse anche quest’anno. E’ questo un programma arduo, ma non impossibile se il pubblico ma maggiormente “gli addetti ai lavori” avranno pazienza e sapranno attendere. Pensiamo dunque al Napoli del futuro e chiediamo, nella sala conferenze dell’Olimpico di Roma, come intende organizzarlo. Iniziamo riportandogli le parole del presidente De Laurentiis sui giovani e dalle voci che circolano e sui sondaggi effettuati. Ascoltiamo Walter Mazzarri anche in diretta radiofonica con il collega Dario Sarnataro, a Radio Marte, nella giornata di lunedì, poche ore dopo la magnifica vittoria della Coppa Italia ed a pochi minuti dai tanti festeggiamenti che questa impresa merita.
“Son tutte chiacchiere. Debbo parlare con il Presidente per chiarire tutti gli aspetti di ordine tecnico. Ho un contratto che scade a giugno 2013 ed è mia intenzione onorarlo e rispettarlo. Tutte le voci che leggete e sentite non sono vere, anzi quasi sempre accade che al 99% non vanno in porto. In fondo non si tratta che di strategie. Tattiche di mercato …..”
E Lavezzi?
“C’è un fatto nuovo ed importante; ha giocato talmente bene questa partita con la Juve che tutti pensiamo che il suo amore per questa Città e per questa squadra e per i suoi compagni sia aumentato”
Obietto che sembra esista un fatto nuovo: Lavezzi ha dichiarato che dopo i festeggiamenti andrà in vacanza e, poi, lasciandosi andare avrà pensato: “Tutti mi vogliono, tranne il Napoli. Sono venuto a sapere che non sono incedibile come Cavani ed Hamsik. Posso andar via. Io a Napoli sto bene ma se il Napoli non mi vuole più allora, solo allora, do mandato al mio procuratore di valutare le offerte, come è suo compito e mestiere”.
A questa filastrocca lo stesso Mazzarri replica con uno schietto: “ma questo, allora, è un altro discorso”.
Cosa devo dire, allora? Vorrà dire che il Napoli dovrà pensare a rimpiazzare bene una pedina del calibro di Lavezzi, se Lavezzi vuole andare via.
E con chi? Con Palacio?
Non so.
Meglio Giovinco, forse?
Certo!
Da varie parti, comunque – dico a Mazzarri – vengono fuori voci o di smobilitazione generale o di nuovi generosi esborsi ed investimenti. Cosa ne pensa?
“Dico che né l’una né l’altra impostazione è quella che il Napoli sta assumendo. Debbo parlare con il presidente e capire se lui è d’accordo con me”.
Il Napoli possiede già una sua solida intelaiatura, come ha avuto modo di dimostrare in questa finale di Coppa Italia, in cui è riuscito a fare, in realtà, ciò che ha voluto. E’ stato un chiaro segno di forza, non le pare? Bene, questo segno di forza il Presidente lo ha intuito e oggi s’accinge solo a perfezionarlo con il riordinamento di alcune pedine che già possiede e qualche altro affaruccio.
E, siccome, con Mazzarri, si potrà parlare solo dopo la sua conferma da parte di De Laurentiis, vi do, in ordine sparso, il mio pensiero, scaturito dopo aver analizzato le parole di De Laurentiis e Mazzarri nella sala conferenze dell’Olimpico di Roma, prima della partita, cioè Mazzarri, sabato alle 17,30, poi nel dopo partita, guardando, osservando ed ascoltando i tanti pensieri e riflessioni di colleghi vari ed ospiti vari (allenatori, procuratori, agenti fifa, direttori sportivi etc) sia in tribuna stampa che nei corridoi dell’Olimpico.
Ecco il mio pensiero: semplice: il Napoli non disfarrà assolutamente la squadra; le mura di sostegno non saranno toccate, a meno che non vengano sostituite degnamente, il che direi è quasi impossibile. Infatti, in questi tre anni, gli unici che sono riusciti ad entrare nella squadra titolarissima di Mazzarri sono stati nientepopodimeno che Cavani ed Inler ed un pochino Pandev. Facendo così, a mio modesto avviso, il Napoli potrà tranquillamente non dico vincere lo scudetto, ma competere con le prime.
In pratica chiedo a me stesso ed ai miei collaboratori: - in pratica, come bisognerebbe completare questo Napoli? Ne parlo con Ciro, Luigi, Salvio, Luca, visto che Mazzarri, per adesso non ce lo dice ma lo ha fatto intuire e capire.
“Con un paio di pedine e tre o quattro giovanotti discreti e la vendita di qualche doppione. In maniera di avere una rosa di 18 titolari con quattro giovani da plasmare”.
Una cosa Mazzarri l’ha detta, rispondendo proprio a Ciro Troise, del sito web www.iamnaples.it: “Puntiamo alla squadra – famiglia. Niente rivalità: armonia. Ho la conferma che la struttura della squadra è salda”.
Nel post partita si comincia a parlare di mercato: “vedo il mercato come sempre – dicono un po’ tutti i frequentatori da luglio in poi, di Hilton Hotel e Ata Hotel di Milano – con un protagonista in più: il presidente del Napoli, tutto poi dipenderà dagli acquisti”.
Il Napoli inoltre non dovrà badare solo al grosso mercato. Quest’anno bisognerà organizzare il vivaio. In Campania, in Calabria, nel Sud, ormai è evidente, vi sono fior di calciatori! E il Napoli ha il dovere di impostare una politica nuova, una politica meridionalista. Lei lo sa, caro Presidente, che nei giri che faccio ed i suoi collaboratori lo sanno bene, ho avuto modo di notare che il Napoli non viene visto di buon occhio dalle società minori della Campania in particolare?
“E’ una mentalità da modificare – mi dicono i miei compagni di viaggio – Le società minori regionali e meridionali dovranno convincersi che il calciatore che daranno al Napoli, non verrà abbandonato, ma arriverà dove saprà e potrà”
Quali i criteri di scelta? Mi chiedono: “Occorre cari ragazzi, un discorso estremo ed onestissimo – dico rivolto a questi cacciatori di talenti – occorre una catena di montaggio per costruire altri Cannavaro, Insigne (che continua ad essere richiesto anche dall’estero). Un discorso che se verrà realizzato lascia ben sperare sul futuro del Napoli. Un discorso che il Presidente sembra voglia alimentare con la gestione di un paio di società minori. E che naturalmente tutti gli sportivi napoletani e meridionali stanno seguendo con estremo interesse.