All’alba di questa mattina il risveglio degli abitanti di un campo rom situato alla periferia di Napoli è stato turbato da un incendio dolso.  Le baracche, situate nei pressi di via Caserta al Bravo, sono state inghiottite dal fumo provocando panico e spavento agli abitanti del campo. A provocare l’incidente cumoli di rifiuti che avrebbero per cause ancora ignote preso fuoco danneggiando gli alloggi. Un disastro inaspettato che ha costretto alla fuga diverse famiglie distruggendo il già precario stile di vita.

Il repentino intervento dei vigili del fuoco è riuscito a salvare i circa 100 abitanti del campo impedendo la diffusione a tappeto dell’incendio. Ad assistere ai soccorsi anche gli agenti della polizia Municipale, assistenti e l’assessore alle politiche sociali. Dopo le prime indagini in merito alle possibili cause, le forze dell’ordine hanno accompagnato le cento persone in ospedale per maggiori controlli sanitari. Per le famiglie sfollate è stata garantita assistenza in appositi centri sociali ove riceveranno nei prossimi giorni sostegno psicologico ed adeguate cure. Per il momento sono 20 i rifugiati, la metà sono minori. La restante parte ha richiesto espressamente di tornare nel paese d’origine motivato dalla voglia di voltare pagina ricominciando da zero.

 Da tempo le autorità avevano deciso di sfollare l’area occupata dai rom ai fini di maggiore sicurezza e decoro urbano. L’assessore alle Politiche Sociali Sergio D’angelo ha dichiarato che il trasferimento per i nuclei familiari era stato programmato per  il 23 Maggio. L’iniziativa destinata a tutti i campi rom delle zone limitrofe era finalizzata a garantire una sistemazione migliore per tutte le famiglie nel rispetto delle adeguate condizioni igieniche ed allo stesso tempo evitando il degrado urbano del territorio.

                                                                                                                 Maria Grazia Mirisciotti