GIOVANE PARA’ UCCISO IN AFGHANISTAN IN UN AGGUATO
Lug 14th, 2009 | Di cc | Categoria: Nazionale, PoliticaUn altro giovane soldato italiano è morto vittima di un agguato in Afghanistan . Va a raggiungere gli altri tredici compagni italiani e tutti gli altri , specialmente americani ed inglesi , che hanno perso la vita nel tentativo di dare pace e democrazia a quella martoriata regione . Si chiamava Alessandro Di Lisio , era di Oratino in provincia di Campobhasso , aveva venticinque anni compiuti da poco ed apparteneva all’80° reggimento Guastatori Paracadutisti della Folgore . ”La guerra e’ uno sporco lavoro… ma qualcuno dovra’ pur farla…” aveva scritto. Faceva parte di una pattuglia incaricata di bonificare di ordigni esplosivi il territorio . I blindati su cui circolava la pattuglia erano particolarmente attrezzati con protezioni anti mina . La stessa vittima era un esperto artificiere , ma nulla , né le protezioni dei carri né l’esperienza hanno potuto di fronte alla micidiale pèptenza dell’ordigno . Il ragazzo è morto al ricovero in ospedale . Altri tre , il tenente Giacomo Donato Bruno , il primo caporale maggiore Simone Careddu, e il primo caporal maggiore Andrea Maria Cammarata sono rimasti feriti ma nessuno di loro e’ in pericolo di vita, anche se uno e’ in condizioni piu’ gravi degli altri.
Il Ministro della Difesa, Ignazio Larussa , appresa la notizia, ha dichiarato che occorre fare una attenta riflessione sui mezzi e sulle attrezzature in dotazione al contingente italiano , ipotizzando anche un maggiore e più massiccio utilizzo dei caccia Tornado . Ha comunque confermato comne la natura della missione , pur nel dolore della perdita di una giovane vita , non possa e non debba cambiare . Dolore per la morte di Di Lisio e per il ferimento dei tre militari e’ stato manifestato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha anche auspicato ”larga comprensione e condivisione nell’opinione pubblica italiana per quel che riguarda la necessita’ di portare avanti l’impegno in Afghanistan, insieme alla comunita’ internazionale nell’ interesse di ciascun paese, che e’ sempre esposto ai colpi del terrorismo internazionale e lo sara’ finche’ non saremo riusciti a sradicare alcune centrali e a rimuovere alcune cause”. Messaggi di cordoglio sono stati inviati alla famiglia ed alle forze armate dal presidente del Consiglio Berlusconi e dal Papa