A Roma, ieri mattina, si è tenuta la seconda edizione di ” Una marcia per la vita” ,una manifestazione contro l’aborto,considerato dai partecipanti un vero e proprio omicidio di stato.

Migliaia di persone sono arrivate da tutta Italia ma anche da diversi paesi europei per iniziativa di organizzazioni cattoliche..La marcia è partita dal Colosseo per poi arrivare al Castel sant’Angelo.

Si manifesta per dire no alla legge 194 che consente alla donna, di poter ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza in una struttura pubblica (ospedale o poliambulatorio convenzionato con la Regione di appartenenza), nei primi 90 giorni di gestazione; tra il quarto e quinto mese è possibile ricorrere a tale interruzione solo per motivi di natura terapeutica.

A partecipare all’evento lo stesso sindaco Alemanno,in prima fila con la fascia tricolore, che ha messo a disposizione dei cittadini 200 autobus per sponsorizzare l’iniziativa.Ciò ha generato non poche critiche, in particolare da parte dei cattolici del pd.

Il consigliere Dario dichiara «Il sindaco ha usato l’istituzione a fini di parte e per i suoi interessi elettorali . Facendo sfilare l’istituzione di Roma Capitale a fianco di gruppi neofascisti, omofobi e antisemiti si è assunto la responsabilità di esprimere per la città una posizione minoritaria ed estremista che addita le donne che hanno dovuto ricorrere alla interruzione di gravidanza come assassine.

Riguardo gli slogan portati in piazza che definiscono le donne che hanno abortito delle ‘assassine’ il sindaco ha commentato: ”Queste sono affermazioni che appartengono agli organizzatori. Io sono qui soltanto a dire che noi siamo per i valori della vita. Questa manifestazione è nata dal basso, senza nessuna sponsorizzazione politica, è veramente l’espressione di una domanda di vita”.