“Hunger Games” di Suzanne Collins:fenomenologia di un successo editoriale e cinematografico
Mag 13th, 2012 | Di cc | Categoria: Spettacoli e CulturaPubblicato nel 2009 in Italia,il romanzo “Hunger games” di Suzanne Collins ha subito riscosso un enorme successo.
L’autrice ha scelto la formula della trilogia pubblicando 3 volumi dedicati a questa saga che è liberamente ispirata a vari eventi storici e culturali.
Dal 1 maggio è stato distribuito il film,con alla regia Gary Ross, ispirato al romanzo.
La trama si basa sulle vicende di una ragazza di nome Katniss Everdeen che vive in un mondo dominato da un sistema di governo dittatoriale.
I distretti(così vengono chiamate le zone più povere) che hanno osato ribellarsi a questa forma dittatoriale sono stati condannati a donare due tributi(un ragazzo e una ragazza) ogni anno affinché si affrontino fino alla morte negli Hunger games.
Gli Hunger games sono giochi mortali,chiaramente ispirati alla lotta greco-romana, ove tutti sono nemici di tutti.
Sono ammesse le più sottili bassezze,scorrettezze pur di sopravvivere.
I ragazzi provenienti dallo stesso distretto sono loro stessi nemici l’un dell’altro.
Il fenomeno Hunger games è un evento prima di tutto mediale ossia un vero e proprio reality show:ogni azione all’interno dei giochi viene mostrata in presa diretta al pubblico ricco che gode dell’estrema violenza e al pubblico povero come ammonimento per la loro ribellione e,allo stesso tempo, come violenza psicologica per sapere che uno dei figli del popolo, o forse entrambi,non tornerà mai più.
La protagonista scaltra e intelligente capirà le regole del gioco e cercherà in tutti i modi di sfruttare la sete di voyeurismo del pubblico ricco a suo favore, ottenendo sponsor che la favoriranno in alcuni momenti,ma in altri momenti la metteranno in grave difficoltà.
Una sorta di arma a doppio taglio,come lo ha da sempre la popolarità.
Il film è interessante sotto vari aspetti.
Dal punto di visto della trama e dei personaggi per l’ottima sceneggiatura,dal punto di vista culturale per gli spunti di riflessione offerti.
L’intero film è una denuncia ai mezzi di comunicazione e alla fame di eventi eccezionali da guardare da lontano come spettatori senza rendersi conto delle ripercussioni.
Il modo in cui vengono mostrati i tributi,preparati e imbellettati come agnelli sacrificali,ma con il gusto del look all’ultima moda non sono altro che un evidente denuncia al mondo attuale dove regna la voglia di osare utilizzando gli altri senza rischiare in prima persona.
La netta distinzione fra ricchi e poveri,fra sottomessi e ribelli offre la possibilità di capire come funziona il sistema politico e quali giochi di potere sussistono al suo interno.
Il film risulta gradevole, ben girato,tranne in alcuni punti dove la voglia di rendere le immagini pulite da spargimenti di sangue appare inutile e falsamente a favore del pubblico di adolescenti, e merita di essere visto.
I fenomeni culturali hanno sempre ragione di esistere e di avere una chance, sia che siano letti in maniera positiva che in maniera negativa.
Hunger games è proprio questo: un gioco all’interpretazione e al gusto di scoprire cosa si cela dietro i costrutti sociali del mondo reale.
-Sabrina Capozzi-