Berlusconi: l’Italia, Paese ingovernabile
Mag 11th, 2012 | Di cc | Categoria: Politica
“Noi abbiamo un Paese con una Costituzione che non consente di governare”. Esordisce così, Silvio Berlusconi, davanti alla folta platea che assiste alla cerimonia di consegna dei premi Guido Carli, riconoscimento che ogni anno premia le personalità più eminenti della scena economica italiana.
“Ed è proprio a causa di questa ingovernabilità – prosegue l’ex premier - che qualche mese fa, in un momento di difficoltà del Paese, con tutti i media che attaccavano il governo a cui davano la colpa dello spread, io presi la decisione di dare le dimissioni. Mi fu offerta infatti la possibilità di sedermi a un tavolo con l’opposizione per fare le riforme istituzionali”.
È proprio nell’eccessiva farraginosità della macchina dello Stato che Berlusconi individua una delle principali cause della mancanza di governabilità: “l’unico potere che ha il Premier in questo Paese è concepire un disegno di legge. Che già nasce inquinato dalla necessità di trovare”, oltre all’accordo con i due principali partiti, anche con gli “altri più piccoli”.
E ricorda la lungaggine dell’iter delle leggi in Parlamento: in mancanza di modifiche “la maggioranza dovrebbe trovare l’accordo con i piccoli partiti come il 5% di Grillo, il 4% di Casini, il 2% dell’Idv e il 9% di Bossi, i cui leader agiscono non per l’interesse comune ma guardando spesso al proprio interesse particolare. Dopo l’iter normativo alla Camera, una legge passa al Quirinale e qui si avvia un’altra verifica. Ma al Colle “c’è una serie di tecnici che con la lente di ingrandimento esamina i dettagli della legge in base ai profili di incostituzionalità”. Se la legge non passa il vaglio della Consulta, “torna alle Camere”.
“Auspico quindi che al tavolo con gli altri partiti si possa ancora trovare l’accordo su svariati punti della riforma dell’architettura istituzionale”. Come, ad esempio, quella “del sistema di nomina della Corte Costituzionale e la possibilità che il presidente del Consiglio possa chiedere lo scioglimento delle Camere”.
E a proposito della Consulta: “dovrebbe essere organo di garanzia. Invece oggi è diventato un organismo politico, perché tre successivi presidenti della Repubblica hanno nominato giudici che appartengono alla sinistra”.