Il PdL: non sottovalutiamo il voto ma rifiutiamo letture catastrofiche

Mag 9th, 2012 | Di cc | Categoria: Politica

“Nessuno nel PdL ha negato la delicatezza della situazione che emerge dai risultati elettorali” ma “va tuttavia segnalato che la lettura dei dati elettorali, come emerge dai media va decisamente approfondita e corretta”. Lo si legge in una nota del coordinamento del PdL che respinge “con dati obiettivi, la lettura catastrofica che alcuni media hanno voluto riferire al PdL”.

 

“Nessuno - si legge nella nota del PdL - ha negato la delicatezza della situazione che emerge dai risultati elettorali. In particolare, l’aumento dell’astensionismo, il premio a liste quali quella di Grillo (comunque limitata al 4,9% su base nazionale) e la frammentazione in centinaia di civiche ha penalizzato tutti i partiti presenti in Parlamento. Il PdL inoltre ha pagato la mancata tradizionale alleanza con la Lega, sacrificata sull’altare della responsabilità verso il governo di emergenza, mentre la sinistra, pur divisa a Roma, è rimasta quasi sempre unita sul territorio”.

 

“Ciò premesso, va tuttavia segnalato che la lettura dei dati elettorali, come emerge dai ‘media’ va decisamente approfondita e corretta. Innanzitutto, non è emerso chiaramente che nei 26 capoluoghi di provincia i sindaci vincitori già al primo turno sono stati: - 4 al centrodestra (Catanzaro, Gorizia e Lecce al PdL; Verona alla Lega); - 3 al centrosinistra (La Spezia, Brindisi, Pistoia). Nei rimanenti 19 capoluoghi si terrà il ballottaggio nel quale il PdL sarà presente in 11 città”.

 

“Di ancora maggior rilievo - si legge nella nota - è segnalare l’effettiva ripartizione del voto nei 168 comuni (compresi i 26 capoluogo) sopra i 15.000 abitanti e con votazione a doppio turno, che è esattamente questa: - votanti 3.571.798 pari al 67,69% degli aventi diritto. - Popolo della Libertà 417.766 (11,70%) a cui vanno ovviamente sommati i voti delle liste civiche ufficialmente predisposte da esponenti del PdL, con l’accordo preventivo ed esplicito del partito. Tali voti ammontano a 316.575 (8,86%). Per un totale del 20,56%. A tale dato, è corretto accostare anche il risultato delle altre liste civiche, emanazioni di realtà locali ma alleate con il PdL e spesso capitanate da uomini del nostro partito. Tali liste hanno riportato 225.709 voti (6,32%). Sommando tale dato si arriverebbe al 26,88%”.

 

“Vale la pena segnalare, inoltre - prosegue il PdL - che in tale computo non sono stati prudentemente compresi i voti di partiti sicuramente alleati del PdL, quali il Pid (52.053 voti pari all’1,46%) e l’Alleanza di Centro di Pionati (0,32%). Questo 1,78% porterebbe il totale dei voti riferibili al PdL al 28,66%. Con lo stesso criterio, con i dati in nostro possesso abbiamo conteggiato i voti del Pd: - Pd 566.406 (15,86%); - Liste collegate direttamente o indirettamente al Pd 532.630 (14,91%). Per un totale del 30,77%, cioè di soli 2 punti percentuali superiore al dato aggregato del Popolo della Libertà, pur in presenza di un forte astensionismo che, come afferma il sondaggio pubblicato oggi di Mannheimer, danneggia gravemente soprattutto il PdL”.

 

“In conclusione, pur senza sminuire il significato del messaggio che arriva dagli elettori ai partiti, respingiamo con dati obiettivi la lettura catastrofica che alcuni media hanno voluto riferire al PdL. Per maggiore completezza, teniamo a disposizione dei media la tabella completa dei dati disaggregati di tutti i partiti”.

 

 

 

 

 

Lavitola/Legali Berlusconi: fatti travisati su soldi De Gregorio

 

“In alcuni articoli di stampa, si prospetta che il Presidente Berlusconi avrebbe elargito 1 milione di euro al Senatore De Gregorio per il suo passaggio al centrodestra. I fatti narrati dal dottor Lavitola sono stati totalmente travisati”. E’ quanto dichiarano gli avvocati Piero Longo e Niccolò Ghedini, legali di Silvio Berlusconi, in una nota.

“È assolutamente vero - aggiungono - che Forza Italia, e non già il Presidente Berlusconi, ha versato 1 milione di euro alla formazione politica Italiani nel Mondo di cui il Senatore De Gregorio è il principale referente, nell`ambito di un accordo politico successivo al suo passaggio nel centrodestra, che è già stato vagliato dalla Procura di Roma e ritenuto più che corretto con conseguente archiviazione. Non vi è quindi - sottolineano Longo e Ghedini - nulla di antigiuridico trattandosi di somme puntualmente dichiarate alla Camera dei Deputati e addirittura verificate dalla autorità giudiziaria. Si tratta quindi dell`ennesimo tentativo da parte di certa stampa di strumentalizzare fatti del tutto inesistenti”.

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