Peouget 208- Un salto nel passato ed uno sguardo al futuro

Mag 4th, 2012 | Di cc | Categoria: Motori

Il titolo di questo articolo dice tutto e niente. Potrebbe essere esaustivo per gli utenti dai prossimi agli “anta” ma assolutamente incomprensibile per i più giovani.

Alla vigilia della fatidica data che altro non faceva che rendere un uomo ufficialmente adulto, ovvero quella di conseguimento della patente, buona parte dei sogni dei brufolosi adolescenti erano occupati da alcune bestioline pimpanti e sbarazzine, piccole scatolette su quattro ruote iper-vitaminizzate pronte a far fumare le loro gomme e mandare in sbrilluccicanti evoluzioni i cerchi da 13″ (eh si… all’epoca questa era una misura di tutto rispetto) ad ogni partenza.

Auto simbolo di quella epoca, anche se in buona compagnia, era la Peugeot con la sua 205 GTI, di certo allora come adesso declinata in versioni meno eccitanti, ma pur sempre un punto di riferimento per il mercato. E ne gironzolavano davvero tante, di certo non costrette ad affollare i saloni in attesa di un qualche sprovveduto acquirente.

Perchè questo cappello? Perchè Peugeot pare dichiaratamente ispirarsi proprio a quella vettura che tanta fortuna le aveva garantito negli anni 80, con la non proprio celata speranza che la 208 possa bissare quell’indiscutibile successo di vendita e di immagine.

La piccola del Leone si presenta con tutte le carte in regola, per assecondare tutte le tendenze degli ultimi anni e proporre non pochi spunti di innovazione.

Abbandonata l’impronta vagamente fumettistica della sua progenitrice (altro non era che una 206 con la bocca larga) ormai giunta alla fine della sua gloriosa carriera, la linea appare decisamente riuscita, morbida e ben raccolta.

Qui registriamo la prima inversione di tendenza. A differenza di quanto accaduto fino ad ora, per la prima volta l’erede riduce i suoi ingombri complessivi per sposare in pieno il concetto di down sizing, questa volta riferito non solo alle motorizzazioni ma anche alle dimensioni del corpo vettura.

Inevitabile non notare i molti richiami alla filosofia stilistica della sua lontana antenata, soprattutto nella versione 3 porte, come il fregio sull’ultimo montante.

Assolutamente rivoluzionaria l’impronta stilistica riservata agli interni, assolutamente geniali per lo sfruttamento ottimale degli spazi che la logica suggerirebbe essere più ristretti. Ed invece…

Nella plancia scopriamo un nuovo modo di definire design e funzionalità, con la strumentazione principale disposta… esattamente dove non ci si aspetterebbe di trovarla.

Destinata ad un piano focale e visivo assolutamente naturale, è raccolta in una palpebra per al di sopra del volante, con l’innegabile vantaggio di essere sempre visibile, a prescindere dalle condizioni di luce e dalla posizione di guida assunta. Certo quest’ultima viene non poco condizionata da questa inusuale scelta, ma rimane sempre entro i limiti dell’ergonomia. Ci si trova forse un pochino troppo con il volante sulle ginocchia, ma la sensazione di controllo totale che questo assetto garantisce può spesso sorprendere, soprattutto in ragione di un volante molto piccolo di diametro e dalla spessa impugnatura.

Nella console centrale invece troviamo, in posizione molto prossima al guidatore che pertanto non sarà mai chiamato a movimenti innaturali per qualsiasi tipo di interazione, il centro di intrattenimento. Un grande display Touch Screen dal quale sarà possibile accedere a tutte le funzioni principali di intrattenimento quali radio, gestione delle prese ausiliarie (si può contare su due ingressi USB) e bluetooth.

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