Stangata sulla casa: errore da correggere
Mag 1st, 2012 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale
Imu: sta diventando un’emergenza per le famiglie che devono sborsare un’enormità di soldi e rischia di trasformarsi anche in una ribellione politica da parte di sindaci di vario colore che non vogliono pagare lo scotto dell’impopolarità facendo gli esattori dello Stato per la più odiosa tra le imposte. Non è quindi più questione di Lega o di Giuliano Pisapia che cavalcano la protesta: siamo alla rivolta sociale.
Possiamo ben dire: noi lo avevamo detto. Ma non solo: avevamo proposto soluzioni concrete. E più di ogni altra cosa, il nostro governo abolì la tassa sulla prima casa nel 2008, come primo atto del primo consiglio dei ministri. Non solo: l’Imu concepita da noi avrebbe avuto non solo un impatto molto minore (sulle seconde abitazioni) ma anche una forte impronta federalista perché i soldi sarebbero rimasti ai comuni. Così invece servono solo a far quadrare il bilancio in ossequio al rigore imposto dalla Germania.
Possibile che Mario Monti ed i suoi non se ne siano resi conto? Eppure nel dicembre scorso Alfano intervenne sia contro l’ipotesi di aumentare l’Irpef sia contro questa super-Imu. Abbiamo avuto successo sul primo fronte, ma non molliamo certo il secondo.
· L’Imu così concepita non solo aumenta a dismisura le aliquote a beneficio dello Stato, ma quasi raddoppia, rivalutandola del 60 per cento, la base imponibile dell’imposta. Un salasso di dimensioni inaudite.
· L’Imu diventa quindi una vera patrimoniale annua sull’intero nostro patrimonio immobiliare, cioè sulla prima voce della ricchezza delle famiglie (“Il vero paracadute per le giovani generazioni” come lo ha definito la Banca d’Italia) che adesso si trovano tutte più povere.
· Non solo. L’Imu non guarda in faccia a nessuno - dai capannoni strumentali che servono a dare lavoro agli immobili rurali - ad eccezione delle fondazioni bancarie, che come al solito beneficiano da parte di questo governo di un trattamento di favore.
· Alfano ha posto due richieste: rateizzare l’Imu sulla prima casa per quest’anno, e cancellare l’imposta a partire dal 2013. La rateizzazione ci sarà, per la cancellazione continueremo a batterci con tutte le forze: mentre la sinistra, e soprattutto Bersani, fa orecchie da mercante. A loro l’Imu in realtà fa comodo perché non intendono tagliare né la spesa pubblica né gli sprechi e i benefici di molte amministrazioni locali. Una prova? La campagna a Roma contro la parziale privatizzazione dell’Acea: preferiscono il “capitalismo municipale” alla riduzione delle tasse.
· Eppure eliminare dal 2013 l’Imu sulla prima casa sarebbe del tutto possibile: il gettito è di 3,4 miliardi l’anno, che potrebbe essere coperto o riducendo la spesa o utilizzando parte dei maggiori introiti dalla lotta all’evasione fiscale. Quindi il nostro impegno continuerà. Ed è un impegno sorretto dai fatti: noi l’Ici l’avevamo abolita - ed allora la sinistra insorse - ed avevamo imposto ai comuni vincoli severi in fatto di addizionali e imposte locali. Insomma, abbiamo sempre difeso la casa come bene primario. Tutto il contrario di questo governo, e della sinistra che si batte per l’equità sociale soltanto a parole.
Carceri/Schifani: subito la riforma, il Senato è pronto
”Proporro’ ai miei colleghi e alle piu’ alte cariche dello Stato di dedicare all’emergenza carceraria una nuova sessione parlamentare. Dovranno essere presenti in aula i rappresentanti piu’ significativi del governo ai quali chiedero’ di sottoporre al vaglio del Parlamento proposte concrete e provvedimenti immediati”. Lo annuncia, in un intervento sul Giornale, il presidente del Senato Renato Schifani.
Per Schifani ”va profondamente rivisitato il concetto di pena, che non puo’ e non deve essere fatta soltanto di carcere e galera”. Inoltre, prosegue, ”occorre una depenalizzazione intelligente delle nostre leggi, nella convinzione politica e culturale che non tutti i mali della societa’ possono essere risolti per via giudiziaria”. Necessario, sottolinea poi la seconda carica della Stato, e’ ”il coraggio di rivedere radicalmente l’istituto della carcerazione preventiva: oggi il 42% degli sventurati ammassati dentro le carceri sono detenuti in attesa di giudizio”.
Il governo, aggiunge Schifani, dovrebbe ‘’stabilire accordi bilaterali con Paesi come il Marocco o l’Albania, che contano un altissimo numero di immigrati rinchiusi nelle nostre carceri e che dovrebbero invece scontare la pena a casa loro”.