Nola e Cosenza: tre arresti su ordine di custodia cautelare in carcere per intestazione fittizia di beni per agevolare un’associazione di tipo mafioso

Apr 23rd, 2012 | Di cc | Categoria: Cronaca Regionale

A Nola e Cosenza i carabinieri del nucleo operativo di Nola hanno arrestato Giugliano Carmine, 53 anni, ritenuto elemento apicale del clan camorristico “Cava” e elemento di spicco, quale rappresentante locale del predetto clan, della nan (nuova alleanza nolana), attualmente detenuto nel carcere di Cosenza, Napolitano Francesco, 55 anni, residente a Nola in piazza Pisacane detto “Ciccio ‘a neve”, già noto alle forze dell’ordine e Caccavale Pasquale, 47enne di Nola, incensurato, destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 12 aprile dal gip di napoli, su richiesta della direzione distrettuale antimafia di Napoli, per intestazione fittizia di beni al fine di agevolare l’attività di associazione di tipo mafioso.
In particolare, dopo una prolungata e complessa attività investigativa, coordinata dalla dda partenopea, finalizzata a contrastare l’espansione degli emergenti gruppi criminali operanti nell’area nolana (Cava - Sangermano - Di Domenico) ed in parte riunitisi, dopo gli arresti degli elementi apicali dei clan camorristici locali, nella “nan”, nuova alleanza nolana (federazione di autonomi gruppi criminali attivi in vari comuni dell’area nolana ed all’interno della quale sono confluiti numerosi pregiudicati che in passato militavano nei clan camorristici “Russo, Ruocco e Nino-Pianese-Autorino”, operanti nell’area nolana, e Cava, operante ad Avellino e nell’area nolana) i 3 sono gravemente indiziati che insieme ad un 19enne di San Gennaro vesuviano e un 28enne di Nola, denunciati in stato di libertà per lo stesso reato, per eludere la legge sulle misure di prevenzione patrimoniali e per garantire al clan camorristico il controllo economico del nolano, hanno reinvestito i proventi del clan, in particolare delle estorsioni, in una società di ristorazione a Nola, già sequestrata dai cc il 30 marzo.
Il Napolitano è stato tradotto nel carcere di poggioreale, il caccavale, dopo le formalità di rito è stato accompagnato nella sua abitazione agli arresti domiciliari e Giuliano è rimasto detenuto nel carcere di Cosenza.

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