Casa: c’è panico, il governo assente
Apr 21st, 2012 | Di cc | Categoria: Politica
E’ ormai allarme rosso per i proprietari di case, cioè a dire l’80% delle famiglie italiane, via via che fanno i calcoli e cominciano a toccare con mano le dimensioni della stangata dell’Imu: per la prima casa una somma che si aggira attorno al doppio della vecchia Ici soppressa dal governo Berlusconi, per le altre abitazioni di proprietà il triplo e anche di più, visto che la gran parte dei Comuni è orientata ad applicare una sostanziosa addizionale rispetto all’aliquota base (7,16 per mille). E in più spariscono le agevolazioni per le case in uso ai familiari (banalmente si può portare ad esempio l’appartamento acquistato per il figlio maggiorenne).
Lo scenario prospettato da Giuseppe Roma, direttore del Censis e persona di indubbia serietà, è da brividi: “Le famiglie, prima di mettere mano ai risparmi, metteranno in vendita le seconde case”.
Con il risultato di un calo dei prezzi delle abitazioni che oscillerà dal venti fino addirittura al cinquanta per cento. Una perdita secca per chi ha investito nel mattone e uno scenario da incubo con un vero e proprio crollo del mercato immobiliare.
C’è forte preoccupazione soprattutto per le centinaia di migliaia di famiglie che si sono accollate un mutuo. Cresce in maniera esponenziale il numero di quanti hanno difficoltà ad onorare gli impegni con le banche. Situazione aggravata dal fatto che molti immobili sono a garanzia del debito e una loro svalutazione mette in forse la stessa copertura bancaria. Il panico si siffonde per due ordini di motivi:
· Le incertezze legislative sull’Imu: fino all’ultimo le famiglie non sapranno quanto pagheranno davvero, visto che la dimensione reale della stangata si conoscerà soltanto a dicembre, al momento del saldo, quando i Comuni avranno stabilito l’aliquota definitiva.
· Il nuovo allarme creato dall’indeterminazione della legge delega sul futuro catasto. Il Sole 24 Ore parla di “rischio di un super-prelievo” e di un meccanismo che “potrebbe essere un massacro”. Una tabella costruita sugli algoritmi già predisposti a titolo sperimentale dall’Agenzia del territorio dà risultati folli. La rendita catastale di un appartamento di 90 metri quadri, classe media, salirebbe da 813 a 8.372 a Roma, da 718 a 5.642 a Milano, da 759 a 5,032 a Napoli. Insomma, da otto a dieci volte.
Hai voglia a raccontare agli italiani che “la filosofia di fondo della riforma prevede la parità di gettito” (Grilli).
Questo vuol dire che saranno applicati dei correttivi? Se è così (e senza dubbio è così) occorre dire che da parte del governo è mancata finora una informazione puntuale e corretta ai cittadini. Il mattone è il risparmio di una vita che può andare in fumo.
E questo sì che è un ottimo motivo per fare una conferenza stampa che chiarisca come stanno le cose. Subito, prima che sulle case si diffonda il panico che spinge a vendere quale che sia il prezzo, come il “panic selling” che si accompagna periodicamente ai crolli della Borsa. E’ chiedere troppo?
Governo/Una gaffe pericolosa e strumentalizzata
Ci dev’essere un tecnico del refuso o della gaffe inserito nella squadra di Monti. Del resto il governo tecnico ha mostrato una riconosciuta specialità nelle gaffe. L’ultima quasi esplodeva come una bomba ieri, quasi non bastassero i motivi di conflitto sociale dovute alla crisi. Ieri l’Ansa spulciando tra le righe ha scoperto che dal ddl Lavoro era stata cancellata l’esenzione dal pagamento del ticket per le visite specialistiche ai disoccupati e ai loro familiari. Sono le 15 e 30. Una specie di annuncio di macelleria sociale, per di più a tradimento. Per molto meno, se ci fosse stato Berlusconi al governo, Bersani e la Camusso avrebbero incendiato Palazzo Chigi. Equivoco dell’Ansa? Figuriamoci. E infatti l’Ansa non si fermava e documentava con precisione la mazzata contro i povericristi: si spiegava che veniva eliminata ogni esenzione per “disoccupati e loro familiari a carico, appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro (incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico). La partecipazione alla spesa sanitaria riguarda il pagamento delle prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio e delle altre prestazioni specialistiche, comprese le prestazioni di fisiokinesiterapia e le cure termali”.
Bersani e il Pd annunciano subito di voler impugnare l’ascia per costringere il governo a cambiare. Non ci voleva un genio per capire che tratta vasi di gaffe da eccessiva sicurezza nelle proprie qualità scientifiche. Ma il Pd è capace di strumentalizzare anche i refusi. In realtà proprio di questo si trattava, un copia incolla finito male, un “non” caduto dal cielo a mettere nei pasticci la Fornero e Monti. Insomma, un errore materiale, rimediabile in quattro e quattr’otto, come pacatamente e senza enfasi facevano presente i dirigenti del Pdl onde evitare incendi fuori logo. Si chiama senso della misura e della responsabilità.Da tutto questo converrebbe che Monti traesse una sintesi morale e una pratica. Quella morale: un po’ di umiltà non guasta anche se si è professori ed “eurocrati illustri”. Quella operativa: bisogna domandare a Monti di prendersi un altro tecnico, uno bravo nella correzione di bozze, ce ne sono tanti tra i neolaureati.