La riscoperta dei valori
Apr 17th, 2012 | Di cc | Categoria: Scuola e GiovaniLa crisi…
Un termine che nella sua autorevolezza assurge a dimensione divina, entità dai contorni poco definiti, dagli intenti poco benevoli. Mistica creatura, muove i suoi passi minacciosa, pronta a fagocitare chiunque voglia intralciare il suo cammino.
Nessuna prospettiva per il futuro, nessuna certezza, nessuna previsione.
Basta volgere il proprio sguardo indietro, e ritrovare tutti i nostri progetti, le nostre ambizioni, il modo sognante con cui guardavamo al nostro futuro per tristemente realizzare che poco o nulla di tutto ciò che era può considerarsi ancora attuale.
Eppure c’è tanto di buono in questa nuova condizione. Molto su cui riflettere, almeno per tutti quelli che avevano idealizzato valori di uno scarso peso morale, per tutti quelli che avevano costruito la propria vita su fondamenta che ora denunciano tutta la loro debolezza.
La fiera delle vanità chiude definitivamente i battenti.
Si riscoprono i valori di un tempo, riecheggiano nella mente le parole dei nostri nonni.
Abbiamo cocciutamente celebrato i valori del consumismo estremo, venerato il Dio denaro come unico simbolo del proprio successo, strumento di affermazione sociale. Ore in coda per acquistare l’ultimo I-Phone solo per il gusto del possesso, ben lontani dalla consapevolezza del suo valore oggettivo, forse anche incapaci di apprezzarne solo una parte. Ci siamo agghindati come alberi di Natale, vistosi e pacchiani, urlavamo il nostro benessere e lo misuravamo con il numero di griffe dei nostri abiti. Pagato cifre pari anche a dieci volte il costo di realizzazione pur di essere facilmente riconoscibili, identificabili ma anche omologabili.
E’ un popolo che non ha più personalità, che si muove per stereotipi e per modi comuni. Si segue la corrente semplicemente perchè essere fuori da questo unico torrente vuol dire essere anche fuori dal mondo. E’ un popolo di cloni, tutti facilmente programmabili, tutti facilmente condizionabili.
Si pranza tutti allo stesso posto ed alla stessa ora, si cena tutti allo stesso posto ed alla stessa ora, tutti con lo stesso orologio al polso, con la stessa etichetta ben esibita, con le stesse borsette costose quanto un’utilitaria stupidamente ostentate, tutti a farsi piacere cibi improponibili forse anche per le stesse culture che li hanno importati, solo perchè fa moda.
Tutti sul lungomare per assistere alla più grande manifestazione velica del mondo, solo per esserci. Perchè fino al giorno prima forse nemmeno avremmo saputo che esistesse una manifestazione velica. Ma se una città viene immobilizzata, se un Sindaco cocciuto non tiene in nessun conto le regole più elementari della viabilità, allora deve essere davvero importante. E come non esserci allora?
Ed oggi tutti a scandalizzarci per quanto sporca sia la nostra classe politica. Tutti a puntare il dito senza renderci conto che proprio noi, abbiamo ispirato e sostenuto quella frode, il decadimento di tutti i valori di etica e di moralità. Forse, invidiosi di non aver avuto abbastanza capacità di essere al loro posto, di non aver avuto abbastanza fortuna od occasioni. Ma siamo sempre noi ad affollare le liste in prossimità delle elezioni, animati dalla speranza che quella fortuna possa toccare un giorno anche noi, giungendo come una benedizione o una salvezza. Noi che ancora non conosciamo la differenza tra destra e sinistra, perchè il nostro tempo ha mancato di insegnarcelo, che saliamo su un palco ciancicando qualcosa di totalmente disconnesso ed incomprensibile, che vogliamo l’appoggio di tutti quelli che fino al giorno prima nemmeno salutavamo, perchè vogliamo quella poltrona. E ipocritamente ci nascondiamo dietro a parole senza senso, perchè potremmo mentire a tutti meno che alla nostra coscienza.
Siamo tutti colpevoli della nostra situazione. Perchè tutti abbiamo perso di vista quali siano le vere cose a contare.
Ritroveremo forse l’armonia che un tempo avevano le nostre famiglie. Il calore del popolo unito da una sola cosa. Unito dalla miseria.
Perchè quando un popolo è disperato si unisce e lotta, perchè ritrova una sua dimensione in ciò che più gli attiene. E voglio augurarmi che lo stesso accada alle menti.
Tutto quello che è stato è solo il prezzo per gli errori che abbiamo commesso. Un prezzo da pagare per ricominciare ad essere quello che non siamo più da tanto e che forse torneremo ad essere.
Un mente che muove un corpo e non più un corpo, senz’anima.
Claudio d’Emmanuele