ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha firmato oggi, lunedì 16 aprile, a Venezia l’“Accordo di programma per la bonifica e la riqualificazione ambientale del sito di interesse nazionale di Venezia-Porto Marghera e aree limitrofe”. Il testo è stato sottoscritto anche dal sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e il magistrato alle acque di Venezia, Ciriaco D’Alessio, in rappresentanza del ministero delle Infrastrutture.
Ecco il testo del comunicato congiunto ministero, regione del veneto e comune di venezia:
“Stamani abbiamo posto una pietra miliare: fino ad oggi si parlava di sfida di Porto Marghera e del suo recupero, ora parliamo di quello che sarà il suo futuro certo”. Lo ha detto il governatore del Veneto presentando stamani a Palazzo balbi il significato e i contenuti dell’Accordo di programma firmato da Ministro dell’Ambiente, Magistrato alle Acque, Regione del Veneto, Comune e Provincia di Venezia, Autorità Portuale veneziana per la bonifica e il riutilizzo di Marghera.
“E’ un accordo importantissimo – ha aggiunto – che giunge dopo tanto lavoro del quale ringrazio per primo l’assessore alla legge speciale per Venezia e, a cascata, i tecnici e collaboratori. Esso ci permette di semplificare in maniera estrema la fase procedurale dell’autorizzazione delle bonifiche. Questo significa, in un momento in cui si parla di rilancio dell’economia, agevolare tre miliardi di finanziamenti pubblici e 2,7 miliardi di finanziamenti privati per insediamenti in quest’area. Con questa firma non serviranno 3 – 4 anni per avere l’autorizzazione per un adeguamento o per una attività nuova, ma 4 – 6 mesi; significa bonificare per davvero Porto Marghera e credere in questa sfida. Poi ci sarà la ‘fase 2’ e sarà importante la chiusura partita con ENI per i primi 108 ettari. Ma Porto Marghera – ha detto ancora il presidente della Regione – non sarà più un punto di debolezza del Veneto, bensì ne diventerà un punto di forza”.
“In questo scenario – ha sottolineato il governatore – non possiamo dimenticare che abbiamo nel territorio regionale 142 mila disoccupati, che un ragazzo su 4 sotto i 30 non ha lavoroe 2 su 4 sono precari. La vera sfida è quella di dare una risposta alla nostra gente: il lavoro è la partita fondamentale. Noi siamo convinti che la riconversione di Porto Marghera debba essere graduale, non violenta e responsabile; pensiamo che ad una riconversione che mantenga l’occupazione, con attività compatibili con un territorio delicato come quello dellalaguna. Pensiamo che la portualità e la logistica sia due dei grandi fari dei nostri territori”.
Partirà così da Marghera la riqualificazione delle aree industriali italiane. Una reindustrializzazione ambientalmente sostenibile che aprirà nuove prospettive per lo sviluppo delle aziende verdi nel nostro Paese.
In particolare l’intesa , articolata su 12 articoli, si basa sulla volontà di semplificare e sburocratizzare le procedure di risanamento e favorire il recupero dell’area con il reinserimento di industrie. L’ esempio della Regione Veneto, per Clini, diventa propedeutico per altri 57 siti industriali altamente inquinati di interesse nazionale.