SUDAN-SUD SUDAN: NUOVI BOMBARDAMENTI E SCAMBI DI ACCUSE

Apr 12th, 2012 | Di cc | Categoria: Esteri

Gli aerei militari di Khartoum hanno bombardato - per la prima volta dalla firma della pace del 2005 - un ponte di una pista di atterraggio nei pressi di una base Onu, vicino alla citta’ di Bentiu, nel Sud Sudan. Nelle stesse ore il presidente sud sudanese, Salva Kiir, ha risposto al segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon. Per telefono Ban lo sollecitava a ritirare le sue truppe dalla citta’ del nord occupata due giorni fa, Heglig. Anche perchŠ Kiir potrebbe ordinare al suo esercito di entrare in un’altra citta’ contestata, quella di Abyei, se Khartoum non ritirera’ da li’ i suoi soldati. Petrolio e confini non definiti sono di nuovo al centro di una tensione che va aumentando sempre piu’ tra le capitali del vecchio Sudan e del nuovo Sud Sudan, diventato l’ultimo stato africano dopo la secessione dell’anno scorso, mentre migliaia di cittadini di ciascuno dei due stati residenti nell’altro rischiano un futuro molto incerto in base alla norma che prevedeva entro lo scorso fine settimana la formalizzazione del loro status. Se nelle ultime ore si registrano morti e feriti sia per i combattimenti in corso nel territorio petrolifero di Heglig - che un arbitrato internazionale, contestato dal Sud, nel 2009 ha assegnato al Sudan - sia per i bombardamenti dei Mig 29 sudanesi su Bentiu, i capi dei due stati si accusano reciprocamente di puntare alla guerra. ”I nostri fratelli del Sud Sudan hanno scelto la strada della guerra, applicando i piani stranieri dettati dalle parti che li sostenevano durante la guerra civile” ha affermato il presidente sudanese, Omar el Bashir. ”Ho sempre dichiarato che non riporteremo il popolo del Sud Sudan in guerra - ha replicato il presidente del Sud, Salva Kiir Mayardit - ma se noi subiamo aggressioni come queste dovremo difenderci. Mi rivolgo alle madri dei cittadini della Repubblica del Sudan, specialmente alle madri, perche’ non permettano ai loro figli di essere coinvolti in una guerra senza senso”. Per accettare l’invito di Ban Ki-moon - ma anche dell’Unione Africana, di Washington e dell’Alto Rappresentante dell’Unione Europea, Catherine Ashton - a ritirare l’esercito dalla regione di Heglig, il Sud Sudan ha quindi posto, secondo quanto annunciato dal ministro sud sudanese dell’Informazione, Barnaba Marial Benjamin, una serie di condizioni. Tra queste la principale e’ appunto il ritiro delle truppe di Khartoum dalla regione di Abyei, anch’essa di rilevanza economica per il suo petrolio, ma nella quale non si e’ mai svolto il referendum tra la popolazione previsto dagli accordi di pace del 2005 per scegliere se aderire allo stato del nord o a quello del sud.

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