Divorzi rapidi, così i tempi si dimezzano per spezzare un patto d’amore.

Mar 12th, 2012 | Di cc | Categoria: Scuola e Giovani

Un anno di separazione piuttosto che tre, per rompere definitivamente un patto d’amore che dovrebbe esser per sempre. Così la commissione giustizia del senato, ha adottato un testo per accorciare i tempi del divorzio. Testi che hanno messo d’accordo sia la maggioranza che l’opposizione. C’è da precisare che in caso di figli minorenni gli anni salgono a due, poiché vengono tenuti in conto i disagi, che il minore incontra d’innanzi ad una situazione alquanto traumatica.

Tale disegno di legge ha spaccato in due l’opinione pubblica .I detrattori ritengono che i tempi così celeri possano invogliare maggiormente le coppie in crisi al divorzio, e in un paese dove già il 60 % dei matrimoni si conclude con un addio definitivo, tale timore è condivisibile.

I favorevoli invece ritengono che tempi più rapidi, riducano anche l’attesa estenuante e dolorosa. Laddove c’è solo voglia di voltar pagina e ricominciare. Condivisibile anche quest’opinione.

Va ricordato che anche nel 2003 ci fu un tentativo di far passare tale legge ma fu affossato al momento della votazione, ad oggi invece la speranza che passi è maggiore. Visto che in nove anni la percentuale di divorzi come ho già citato sopra,è schizzata oltre il 50 %. Segno chiaro che il malessere di coppia è talmente vissuto forte, che obbligare ad attendere coppie già logore sia solo crudele.

Però la riflessione che vorrei fare è questa: Aldilà della tempistica di divorzio, Il vero fallimento sta nell’arrendersi troppo facilmente alle difficoltà che si presentano in una coppia oggi. Esclusi i divorzi per giuste cause: Quali ad esempio abusi o tradimenti. Una grossa maggioranza di coppie tende appunto a lasciarsi per motivi che vanno dal futile alla scarsezza di condivisone e dialogo. Volendo lanciare una provocazione: Se gli anni tolti alla separazione da tale legge venissero imposti a chi decide di sposarsi? In pratica dopo la promessa di matrimonio venissero imposti due anni di riflessione prima di ufficializzare…Molto probabilmente ci sarebbe meno matrimoni, ma anche meno divorzi.

Anna Caterino

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