Carolina Monda,38 anni circa 3 anni fa è stata operata al menisco nella clinica S Anna di Caserta.  Un intervento aspettato da tempo che purtroppo non ha condotto al risultato sperato. Un dolore costante al ginocchio sinistro,le visite in ospedale e per concludere il referto medico. Da tempo quel “fastidio” provocava problemi della donna fino alla decisione ultima di porvi rimedio con un’operazione. Dopo l’intervento la spiacevole scoperta :  A finire sotto i ferri è stato il ginocchio sbagliato. Un errore irrecuperabile che ha comportato la condanna dell’intera equipe presente in sala operatoria. La donna racconta incredula la vicenda affiancata dai due avvocati. “Dopo un lungo ciclo di terapia il medico della clinica aveva dichiarato indispensabile un’operazione di artroscopia per porre finalmente fine alla mia sofferenza” afferma la donna . La diagnosi prevedeva una “lesione al menisco mediale del ginocchio sinistro” erroneamente confuso nel corso dell’operazione con il menisco destro. Gli avvocati della vittima  Pasquale Mautone e Angelo Mastrocola a distanza di tre anni parlano dei continui disagi della donna che ancora soffre per i costanti dolori al menisco. “Dovrei operarmi ma non ho il coraggio di tornare sotto i ferri” afferma la trentenne . Queste le parole di una ragazza traumatizzata da una vicenda che ha lasciato un indelebile segno nella sua vita. In tribunale per difendersi dalle accuse il medico responsabile  che sarà processato il prossimo 18 aprile per lesioni colpose. Un “medico di fiducia” che in passato avevo operato il fratello della vittima con successo. Un’operazione tanto temuta dalla paziente che spaventata dalla vista del sangue ha preferito non osservare il monitor in sala operatoria e capire di conseguenza immediatamente l’errore. Una scoperta spiacevole che si è rivelata in corsia al termine dell’intervento quando, nonostante l’anestesia, la donne continuava ad accusare dolore al ginocchio sinistro. A nulla sono servite le lamentele della donna placate dalle poche parole del medico che ha preferito giustificarsi con un semplice “sono amareggiato”.  Un comportamento scorretto e lontano da ogni etica. Un medico assente che ha preferito sottrarsi alle accuse rendendosi irreperibile per ore fino ai successivi controlli. Nel corso delle visite il medico ha ribadito il suo sbaglio precisando allo stesso tempo che l’errore poteva considerasi di relativa gravità in quanto anche il ginocchio operato necessitava di cure immediate.

                                                                                                                      Maria Grazia Mirisciotti