I tecnici facciano i tecnici ma il ruolo dei partiti resta decisivo

Mar 8th, 2012 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

C’è stato un momento in cui ieri sera l’apparente tranquillità dei corridoi della Camera è stata d’improvviso sferzata da un colpo fortissimo di vento. Un ministro tecnico ha attaccato con parole molto dure il segretario del più grande partito, il Popolo della Libertà, che sostiene quel governo e le sue scelte. Ha parlato di “schifo” il ministro e ha pronunciato un giudizio severo, morale e politico al tempo stesso, che non gli spettava a nessun titolo, non avendo dietro di sé nemmeno la legittimazione del voto.

 

C’è da dire che il ministro non pensava di essere ascoltato nel corso di questo colloquio riservato con un’importante collega di governo e quindi non ha frenato il suo disprezzo verso le scelte politiche responsabili e motivate del Pdl, impersonate dal segretario Angelino Alfano. Né si è minimamente chiesto quanto convenga ad un governo tecnico occuparsi di scelte fuori delle proprie responsabilità come le poltrone di viale Mazzini per questo o per quel telegiornale, esattamente come avveniva ai tempi della vecchia politica della prima Repubblica.

 

A tarda sera, quando il ministro ha dovuto smentire per evitare ricadute disastrose sul suo governo, la smentita ha ricalcato i toni del vecchio e consunto linguaggio politichese: si tratta di battute estrapolate, captate a distanza dai soliti giornalisti, battute non riportate nel loro genuino contesto, forzate, nessun giudizio personale voluto, e tante scuse a tutti quanti.

 

Ma il guaio era già stato combinato poiché il virus dell’anti-politica facile, spicciola, a tutti i costi, è lì sempre in agguato tra i grandi commentatori dei giornali e subito stamani su tutti i quotidiani, alla beffa dell’insulto che proviene da chi dipende dai voti e dalla fiducia dell’insultato si aggiungono i giudizi negativi verso i partiti e l’intero sistema politico.

 

Quel ministro gliele ha cantate chiare, è il succo di alcuni commenti. Nei quali però nessuno sottolinea come e quanto il governo dei professori sia giorno per giorno attaccato all’ossigeno dei voti degli eletti della Camera e del Senato che rappresentano le richieste, i desideri, le speranze concrete degli elettori. Anzi, molti giornali colgono l’occasione per schierarsi contro il sistema politico, contro i partiti, addirittura contro quella che è dai tempi della “polis” greca l’essenza stessa della democrazia. E pochi si chiedono invece se sia lecito a un governo tecnico, messo in campo per risolvere in un certo periodo di tempo l’emergenza creata dalla crisi globale finanziaria, entrare in scelte affatto diverse come il sistema radio-televisivo regolato dal Parlamento o come la riforma della giustizia che sempre e soltanto dal Parlamento può venire. Ma quelli in cui viviamo sono tempi in cui non valgono per niente le distinzioni, e i giudizi sono affidati sempre alla pancia e mai al cervello.

 

 

Bondi: l’agenda dell’esecutivo si concentri sulla crisi

 

”Il mandato ricevuto dall’attuale governo e’ quello di affrontare e risolvere la grave crisi economica in cui ci troviamo. Pretendere da parte di Bersani e di Casini di imporre al governo tematiche che appartengono al libero confronto parlamentare rivela una intenzione politica che non puo’ essere accettata”. Lo afferma il coordinatore del Popolo della Libertà, Sandro Bondi, intervistato dal Mattino.

”Chi persegue interessi e strategie politiche all’ombra del governo tecnico, come hanno rivelato le posizioni assunte dal Pd e dall’Udc - aggiunge l’ex ministro - contribuisce di fatto all’indebolimento del governo Monti. Noi, viceversa, non vogliamo indebolire il governo, ma al contrario siamo impegnati a sostenerlo lealmente per il conseguimento degli obiettivi per cui e’ nato”. Poi Bondi avverte: ‘’se non si fanno errori, come quelli che invece hanno commesso Bersani e Casini, il governo non corre pericoli”.

 

 

Cicchitto: fiducia a Monti se si occupa di economia

 

“Abbiamo condiviso la scelta di Alfano di rinunciare all’incontro di questa sera con Monti, perche’ abbiamo deciso di dare la fiducia al governo per superare la crisi economica e favorire lo sviluppo. Noi confermiamo la fiducia a Monti e continuiamo a confermarla fino a quando si occupera’ di economia”. Lo ha detto il capogruppo alla camera Fabrizio Cicchitto al termine di un vertice a via dell’Umilta’.

 

 

Lupi: irresponsabile chi tira la giacca a Monti

 

”E’ irresponsabile non chi non partecipa ai vertici ma chi continua a tirare per la giacca Monti per propri progetti politici. Ma questo governo non doveva occuparsi di economia e di sviluppo? Noi lo vogliamo fare, mentre il Pd non perde il vecchio vizietto di voler gestire la Rai, il servizio pubblico e le poltrone. Apprezziamo la correttezza di Monti’. Cosi’ Maurizio Lupi, vicepresidente Pdl alla Camera dei deputati.

 

 

Quagliariello: appoggio su economia non sul direttore tg1

 

Appoggiamo il governo nello sforzo per salvare il Paese. Non ci sembrava il caso di fare un vertice sul direttore del Tg1″. Lo ha detto il vicecapogruppo del Pdl al Senato Gaetano Quagliariello, al termine del vertice in Via dell’Umilta’ convocato da Alfano.

Anche il capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto, tiene a sottolineare che il Pdl “ha dato la fiducia al governo Monti affinche’ intervenga sulle questioni economiche e non su Rai e giustizia”.


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