Turismo Anno Zero. Napoli e la sua vocazione turistica

Mar 8th, 2012 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura

So già che il solo titolo di quest’articolo solleverà una marea di critiche e reprimende. In molti diranno, che è pur vero che la città esce da un periodo difficile e buio, ma che molto si sta già facendo per risalire la china. Altri diranno che le manifestazioni veliche di quest’anno ed il forum delle culture del 2013 saranno il volano per la rinascita turistica della città, per cui sollevare critiche preventive è a dir poco inopportuno. Indubbiamente queste considerazioni hanno un fondo di verità, ma il titolo provocatorio di queste mie riflessioni si basa su qualcosa di più complesso da non poter essere risolto ed accantonato in due parole.

Come più volte affermato da me e da altri, sicuramente più autorevoli studiosi, il turismo è: sinergia, integrazione, squadra ed è certo che siamo ancora molto lontani dal rilevare iniziative di “ Governance” impostate su questi principi. Tutto il settore turistico nazionale è boccheggiante ormai da molto, nel 2011 i pernottamenti in Italia sono diminuiti in media del 15% (dato ISTAT) ed in particolare a Napoli la crisi ha decimato attività alberghiere e di ristorazione creando non pochi problemi ai tour operator. Il turismo al sud è visto ancora non come una potente risorsa economica ma come uno strumento alternativo e casuale di valenza economica.

La domanda pertanto è: quale indirizzo economico vogliamo promuovere per questa città nel prossimo futuro? Gli insuccessi ed i disastri compiuti negli anni passati li conosciamo tutti; quindi vi è la necessità di una nuova visione che ponga centralmente all’attenzione di tutti il confronto di idee per nuovi percorsi ed iniziative di sviluppo economico locale. Per ottenere questo risultato bisogna fare un salto di qualità che le grandi città europee hanno già avviato da diversi anni; siamo in forte ritardo, ma il progresso tecnologico e risorse adeguate possono consentirci in poco tempo di recuperare molte posizioni. Costituire in primo luogo una nuova cultura basata su un diverso approccio che consideri, al di là degli schieramenti politici e di parte contrapposti, quale priorità assoluta, il benessere dei cittadini e la loro crescita in termini di condivisione, partecipazione, solidarietà e legalità. Ragionare quindi non più in termini di emergenza e di eccezionalità opportunistica ma con la logica del rigore e della coerenza nella regolarità e normalità di una gestione ordinaria delle attività sia pubbliche che private. Per fare tutto ciò, bisogna che la “Governance” pubblica sia propensa ad una visione di più lungo periodo che tenga conto delle potenzialità ancora non adeguatamente sfruttate del territorio, quale il turismo, provvedendo a considerare con maggiore attenzione la città come rete di servizi integrati, attrazione potentissima di un sistema complesso. Un processo costante di miglioramento passa attraverso questi elementi di base a cui tutti: politica, imprenditori e intellettuali devono far riferimento. Se non si fa sistema, se non si fa squadra, se non si fa rete verso un obiettivo comune da perseguire prioritariamente e costantemente nel tempo non avremo alcuna possibile crescita se non casuale ed effimera. Il turismo rappresenta quindi, come è verificabile in molti esempi di realtà metropolitane ed europee antiche e recenti, il miglior strumento per avviare un processo di positivo cambiamento che noi tutti ci attendiamo nel prossimo futuro.

Gian Franco Frassetto

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