Venti anni per venti km di terza corsia
Mar 5th, 2012 | Di cc | Categoria: Sindacato
Ancora dieci mesi e poi arriverà la scadenza della convenzione tra l’Anas e la società Autostrade Meridionali (gruppo Autostrade per l’Italia) concessionaria dell’A3 Napoli - Salerno.
In virtù di questa scadenza che avverrà il prossimo 31 dicembre, nelle due società autostradali napoletane -che fanno capo allo stesso Gruppo- si registra un bel po’ di attivismo sia sul piano organizzativo che dei lavori.
Negli anni passati, Autostrade Meridionali (58,98% Autostrade per l’Italia, 5% Provincia di Napoli) e Tangenziale di Napoli (100% Autostrade per l’Italia) hanno avuto una gestione a comando unico. Vale a dire stesso Amministratore Delegato, stessi dirigenti che governavano (e in parte governano) l’una e l’altra azienda per quanto concerne settori strategici come: gare di appalto, acquisti e contratti, personale, nuovi lavori, manutenzione e via di seguito. Tanto da arrivare a trasferire gli uffici della Tangenziale dalla storica sede di Fuorigrotta al Centro Direzionale, nel palazzo di Autostrade Meridionali.
La scelta logistica evidentemente era dettata dalla necessità di agevolare il manovratore in modo che dalla stessa plancia di comando poteva impartire indicazioni in una direzione e nell’altra.
Probabilmente la necessità di mettere in campo una fusione di fatto, non formale e con le regole giuridiche vigenti da osservare, rispondeva ad una precisa strategia di Gruppo che a me sfugge ma, sarebbe interessante conoscerla anche perché una delle due società, la Autostrade Meridionali Spa è quotata in borsa.
Oggi, dal fermento in atto e dalle scelte operate in funzione della scadenza della concessione, tutto si sta muovendo verso un ritorno al passato. A cominciare dall’Amministratore Delegato che non è più lo stesso in entrambe le Società; in Tangenziale è arrivato da una decina di mesi Agostino Chisari mentre Marco Bianchi è stato lasciato al posto di comando quale AD di Autostrade Meridionali. In aggiunta, per dare man forte ai nuovi lavori della Sam (Società Autostrade Meridionali) si è fatto ricorso ad una collaborazione operativa con un pensionato del Gruppo Autostrade. Restano invece saldamente accorpati (chissà perché) in mano allo stesso dirigente di SAM e Tangenziale: gli appalti e gli affari generali e legali, il personale. Stessa cosa per amministrazione e finanza, mentre la manutenzione e assistenza al traffico ha perso il dirigente incaricato ed è passata alle rispettive dipendenze dei due AD.
Altri settori stanno tornando al passato, è il caso dell’assistenza agli utenti ove il personale e la logistica è tornata ad essere separata per ogni azienda, poi sarà la volta del Centro Operativo che dovrà essere sdoppiato. Ogni società entro l’anno avrà il suo.
In pratica nelle due aziende autostradali partenopee, nell’ultimo decennio si è vissuto organizzando e riorganizzando per poi tornare al passato in un bailamme di cose che sarebbe interessante conoscere i costi ed i conseguenti benefici. Un esempio su tutti: qual era la necessità di trasferire gli uffici della Tangenziale di Napoli dalla sede propria di Fuorigrotta al palazzo del Centro Direzionale di proprietà della SAM, pagando un fitto che prima non pagava? Per tutto questo quali benefici hanno ricevuto coloro i quali hanno pagato e pagano il pedaggio?
Al momento c’è una sola certezza, che a distanza di circa venti anni e con una concessione in scadenza, i lavori di ampliamento e ammodernamento di venti chilometri di autostrada non sono ancora finiti, mentre il pedaggio è aumentato non con la stessa lentezza dei lavori.
Gennaro Guida