KAN YA MA KAN
Feb 22nd, 2012 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Culturascritto e diretto da Luisa Guarro ispirato a Palestina Fiabe a cura di Wasim Dahmash e Favole del mondo arabo a cura di Inea Bushnaq consulenza culturale di Omar Suleiman
con: Antonio Grimaldi; Ettore Nigro; Loretta Palo; Omar Suleiman E’ la tensione d’amore a spingere i personaggi delle fiabe arabe ad intraprendere i loro viaggi.
Sono viaggi lunghi, impervi, vere e proprie discese agli inferi, durante le quali s’incontra quasi sempre il Ghoul, il mostro ripugnante, il non morto, divoratore di carne umana.
Come in un videogame, i viaggi sono articolati a livelli successivi ed ogni livello comporta il pericolo della morte o dell’allontanamento dall’obiettivo: l’incontro d’amore.
Il principe e la principessa, seppur mossi dallo stesso motore e dallo stesso fine, vivono però condizioni e storie assai diverse.
Il principe, eroe delle fiabe destinate alle tende degli uomini, durante il suo percorso incontra vari pericoli ai quali può opporre le sue virtù cavalleresche: la generosità, che sempre ripaga, la sensibilità che ne delinea un profilo poetico, il coraggio, l’audacia e la determinazione del combattente. Per lui il Ghoul non rappresenta un vero pericolo, esso è, infatti, forza bruta facilmente soggiogata dall’intelligenza e dalla virtù.
Altra condizione vive, invece, la principessa, protagonista delle fiabe destinate alle tende delle donne e dei bambini, i suoi viaggi sono quasi sempre fughe e se incontra il Ghoul, forza oscura e maligna, contro di lui non ha alcun’ arma, esso è per lei indomabile ed imprevedibile, una fatalità nefasta.
Inseriti in un sistema di rapporti di forza, i nostri protagonisti sono destinati a non incontrarsi mai, a non raggiungere il loro obiettivo, a perdersi nel loro deserto, ad affrontare un irrimediabile game over, a meno che non avvenga un miracolo…
kan ya ma kan…
Luisa Guarro