Monti realizza il programma della PDL, evidentemente era quello giusto

Feb 22nd, 2012 | Di cc | Categoria: Politica

Riforma fiscale, riforma del mercato del lavoro, miglioramenti sulle liberalizzazioni, soluzione data in sede europea al caso Grecia. Quello del governo Monti è sempre più vicino e in continuità con il programma del nostro governo.

I fatti parlano da soli, anche se su molti punti si tratta ancora di impegni (ma significativi).

Sulle tasse, il governo ha promesso la riduzione delle aliquote Irpef, partendo dalla più bassa che dovrebbe scendere dal 23 al 20 per cento. Certo, i tempi dei tecnici sono un po’ biblici rispetto ai nostri – si parla del 2014 – ma l’impianto della riforma è lo stesso. Soprattutto gli sgravi fiscali non dovrebbero essere alimentati da rincari di altre imposte, tipo l’Iva.

Quanto al lavoro, Monti sta cercando di fare esattamente ciò che avevamo deciso noi con il decreto di agosto 2011. Introdurre tra i motivi di licenziamento anche la causa economica, innovando così l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, non è un modo per “licenziare di più” come dicono la Cgil e la sinistra, ma per rilanciare la produttività eliminando qualche tutela per chi è già tutelato a favore di maggiori garanzie per giovani e precari.

 

Inoltre l’impossibilità finora di riconoscere la causa economica nei licenziamenti, cioè la chiusura aziendale o la produttività e la competizione sul mercato, o ancora la manifesta incapacità del lavoratore, significa creare rigidità assurde, tenere in piedi aziende e rapporti di lavoro fittizi, impedire l’accesso ai giovani, ai meritevoli, ai precari. Né bisogna dimenticare che quella norma veniva espressamente richiesta dalla Bce e dall’Unione europea.

 

Lo stesso decreto sulle liberalizzazioni dovrebbe uscire sensibilmente migliorato dopo l’intervento dei nostri parlamentari. I taxi non sono più la bandiera del provvedimento (quanto incide un taxi nel bilancio di una famiglia?), ma si introducono alcune, seppure parziali, norme sulle banche, che dovranno aprire depositi a costo zero per i pensionati sotto i 1.500 euro.

 

Ancora a proposito di fisco e liberalizzazioni, segnaliamo due novità: Equitalia dovrà attenersi a condotte più morbide e ragionevoli in materia di sequestri, rateizzando dove è possibile; e scompare la norma micidiale che obbligava i possessori di pc a pagare un canone speciale alla Rai.

La stessa mediazione italiana sulla Grecia, che ha riportato a più miti consigli la Germania di Angela Merkel, e la lettera firmata da Monti assieme ad altri leader europei per invocare più crescita e non solo rigore, sono in linea con quanto Silvio Berlusconi in persona ha fatto come premier fin dall’insorgere della crisi greca nel 2009-2010.

 

A questa continuità non corrisponde un’analoga convergenza di vedute tra governo e Pd. Pier Luigi Bersani continua ad imporre caveat ai tecnici, non per migliorare le loro misure ma per difendere i propri bacini elettorali. La Cgil ed il mercato del lavoro sono casi che parlano da soli.

 

Oggi è in programma l’incontro tra Monti e Silvio Berlusconi. Ovviamente noi desideriamo che si torni ad un governo regolarmente eletto, e nel 2013 saremo in prima linea. Ma se intanto queste positive coincidenze si verificano nessuno può negare che siano frutto di tre circostanze: il passo indietro responsabile di Berlusconi, il passaggio dal semplice sostegno parlamentare a Monti ad una collaborazione anche politica, come stabilito da Angelino Alfano, ed il fatto che le nostre scelte erano quelle giuste, ed i tecnici si sono in gran parte trovata la strada spianata.

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