UNIVERSITA’ CAMPANIA IN CODA NELLE CLASSIFICHE

Lug 2nd, 2009 | Di cc | Categoria: Scuola e Giovani

scuola.jpg (Andrea Cenicola) Secondo le valutazioni elaborate annualmente dal Censis concernenti le università italiane, la Campania non se la passa certo bene. Ed infatti la nostra regione conta sette università, ma nessuna delle locali facoltà si trova ai piani alti della classifica stilata. Gli indicatori sono vari, come ad esempio l’apertura internazionale, il monitoraggio del job-placement, ed anche il rapporto numerico tra studenti e docenti ed i servizi offerti dalle università ai propri studenti. Su quest’ultimo aspetto la Federico II piomba al poco lusinghiero nono posto tra le 11 università definite ‘mega’, cioè quelle che possiedono oltre 40mila iscritti. Tra le 15 università che invece ne contano tra i 20 e i 40mila, l’università di Salerno appare undicesima, e addirittura il Secondo ateneo di Napoli, occupa la coda della classifica. Anch’essa ultima, nella classifica degli atenei ‘medi’, quelli che presentano tra i 10 e i 20mila iscritti, è la Parthenope. L’Orientale e l’Università del Sannio, non vanno al di là della metà nella classifica degli atenei ‘piccoli’, con meno di 10mila iscritti. Oltre che per i servizi offerti ai propri studenti, sono risultati anche insoddisfacenti le borse di studio, le strutture, nonché i servizi web. Tutto ha fatto sì che nessuna università raggiungesse posti gratificanti nella classifica degli atenei. Ma anche in quella delle facoltà analoghe, dove si osservano per i parametri di giudizio la produttività, la didattica, la ricerca e i rapporti internazionali, le facoltà della Federico II si piazzano nei piani bassi di tale classifica, come ad esempio Giurisprudenza che è trentaduesima su 45, oppure Economia che occupa la quarantaduesima posizione su 50, ed ancora Farmacia, venticinquesima su 30. L’unica eccezione è la facoltà di Medicina che si piazza al sesto posto della classifica delle facoltà analoghe, la sola a trovarsi in un discreto posto di classifica. Ci si augura che l’anno prossimo tali dati saranno totalmente diversi, e che anche gli atenei della nostra regione possano raggiungere un livello alto di efficienza, di produttività, di offerte agli studenti e di servizi come quelli delle altre regioni della Penisola, poiché abbiamo qui in Campania facoltà storiche che non possono trovarsi in posizioni così basse delle varie classifiche stilate dal Censis

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