Su tutti i canali televisivi, soltanto tappeti rossi al governo

Feb 16th, 2012 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

Sembra quasi di ascoltare le prime parole, così cerimoniose, di una vecchia canzone di Celentano: “Scusi, vuol ballare con me?” “Grazie, preferisco di no”.

“Grazie”. “Prego, grazie, scusi”.

“Grazie, tornerò”.

 

Il Presidente del Consiglio da quando è entrato in carica è andato già nove volte in televisione. Sempre senza contraddittorio. Sempre con domande e risposte molto cerimoniose. Sempre con giornalisti che antepongono, solo adesso, il bene supremo della salvezza dell’Italia dallo spread con il titolo di Stato tedesco alle domande insistenti e ficcanti del cronista.

 

Ci spiegano che questi appuntamenti sono giustificati dalla necessità di informare e convincere i cittadini sull’operato del Governo. Esattamente quello che si chiedeva al tempo del Governo di centrodestra e che fu sempre respinto sdegnosamente, anzi rigettato con perdite, nel nome della libertà di critica, sacrosanta libertà che ora però deve essersi perduta in qualche remoto meandro del sistema dei media. Bastava dire allora “Berlusconi va in televisione” per attirare subito le polemiche, per dare vita a infiniti tormentoni.

 

Non si parlava più, a quei tempi che sembrano tanto lontani, di apparizioni ma di vera e propria “occupazione” dei canali tv. E guai a chi azzardava a mettere la testa fuori dal coro degli oppositori.

 

Dov’è finito quel coro? Si è spostato semplicemente sulla scena, non più tutto contro ma tutto a favore del Governo, tanto che la Velina Rossa, organo non ufficiale del Transatlantico della sinistra, ieri è arrivata a implorare i giornali e le tv e le radio: per favore, basta con questo continuo ripetere che i professori fanno tutto bene, ci sarà pure qualcosa, anche di minore importanza, che non è perfetto.

 

E intanto il presidente del Consiglio continua a macinare interviste da un canale all’altro, da un salotto all’altro, mentre anche il terribile “Ballarò” dedica l’attenzione ai primi giorni del Governo dei tecnici, poco importa se non siamo ancora arrivati ai fatidici primi cento della luna di miele.

 

Tanto quella va avanti tranquilla, attraverso domande educate o meglio edulcorate, risposte che accontentano sempre anche quando non spiegano nulla, in assoluta mancanza anche di un’ombra di contraddittore dal mondo della politica. Già, la politica.

 

Brutta, sporca e cattiva ormai senza eccezione per il concorde coro dei media: tutti pronti a dimenticare che proprio la politica, è ovvio: la buona politica, resta il sale della democrazia fondata anzitutto sul libero voto degli elettori.

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