PREOCCUPA LO STATO DEI DEPURATORI IN CAMPANIA
Lug 1st, 2009 | Di cc | Categoria: Ambiente
Una preoccupante situazione in Campania emerge da una risposta data dall’assessore Ganapini ad una interrogazione del neoparlamentare europeo e capogruppo del PDL Enzo Rivellini .L’assessore ha ammesso il cattivo funzionamento di ben 5 depuratori su 8 per cui , come ha fatto notare l’interrogante , “emerge una situazione igienico-sanitaria molto pericolosa, per certi aspetti paragonabile a quella della Napoli del pre-colera del 1973″. Gli impianti di depurazione furono realizzati negli anni ’80 dall’allora Cassa per il Mezzogiorno a seguito dell’epidemia di colera che nel 1973 aveva colpito il territorio campano ed in particolare la provincia di Napoli. L’intervento interessò un territorio di circa 80 Comuni della Provincia di Napoli ed in parte della Provincia di Caserta per un totale di circa 5 milioni di abitanti. Purtroppo gli impianti furono gestiti dalle stesse imprese costruttrici, molte delle quali, se non tutte, inesperte nella gestione. “Questa gestione provvisoria - dichiaral’onorevole Rivellini - in virtù di meccanismi di trasferimento delle opere tipici della burocrazia italiana, si è protratta per un decennio durante il quale sono stati liquidati ai gestori (a loro dire) i soli costi diretti certamente insufficienti a consentire un’idonea manutenzione ordinaria degli impianti che ne ha causato negli anni il decadimento funzionale se non addirittura il fermo totale o parziale”. In questo quadro si è manifestata tutta l’insufficienza degli organi e delle istituzioni delegate al controllo della funzionalità degli impianti ed al rilascio delle relative autorizzazioni. Per uno strano (?) scherzo del caso il soggetto proprietario degli impianti, i controllori, gli addetti al rilascio delle autorizzazioni agli scarichi, nell’ultimo ventennio sono stati sempre dela stessa classe politica che governa la regione per cui sorge il dubbio che certe inadempienze siano state volutamente“coperte”.