Lo zucchero. Nocivo come il fumo e l’alcol

Feb 9th, 2012 | Di cc | Categoria: Salute

Depurato, cotto, cristallizzato e centrifugato. Filtrato e decolorato,  per conferirgli il colore della purezza, così da occultare i residui di calce, resina, ammoniaca ed anidride carbonica cui è sottoposto nel processo di trasformazione industriale, che lo tramuta, da umile succo di barbabietola (da zucchero, appunto) in ingrediente raffinato e cristallino. 

Lo zucchero bianco è difatti il risultato di un complessa trasformazione chimica e deleterio per l’organismo, perché capace di alterare il processo digestivo, il sistema nervoso ed il metabolismo.

L’allarme è stato lanciato dalla University of California a Los Angeles, che annovera lo zucchero tra gli alimenti più nocivi per l’organismo, i cui effetti sono paragonati ai danni provocati dall’abuso di alcol. Secondo gli esperti,  il saccarosio, oltre ad essere una considerevole fonte di calorie, tende ad uccidere lentamente l’organismo, come l’alcol, che deriva proprio dalla distillazione dello zucchero.

L’analisi ha evidenziato che l’abuso del saccarosio e di sostanze dolcificanti alternative, quali il fruttosio,  è tra le principali cause dell’obesità  e delle patologie ad essa correlate.  Un uso eccessivo di tale sostanza comporta infatti malattie cardiovascolari, diabete ed obesità. E non sorprende che la ricerca sia stata condotta proprio negli Stati Uniti, la cui popolazione è nota per gli eccessi alimentari.  

L’aumento delle malattie e dei tumori potrebbe inoltre essere correlato ad un incremento delle calorie ingerite quotidianamente, delle quali circa un terzo deriva da questo alimento, il cui consumo medio procapite si è addirittura triplicato negli ultimi cinquant’anni.

Per limitare i danni arrecati dall’abuso di zucchero, i ricercatori suggeriscono di limitarne l’apporto calorico, scegliendo dolcificanti naturali come il miele, di preferire cibi e bevande meno zuccherate e di adottare abitudini alimentari sane, come la dieta mediterranea.

I ricercatori propongono inoltre di mettere in atto una politica “proibizionista”, che regoli la vendita dei cibi, mediante l’introduzione di accise (come accaduto in Francia con le bibite gassate) e disciplinando la vendita di snack erogati dai distributori automatici. 

Sorgono dei dubbi circa gli effetti che avrebbe, almeno nel nostro paese, tale politica proibizionista, ben lontana dal promuovere sane abitudini alimentari o una regolare attività fisica. Per alcuni sarà pure “cibo spazzatura”, ma a volte sembra che sia  proprio ciò di cui abbiamo bisogno.

 

Rosemary Fanelli

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