L’ondata di freddo che sta imperversando su tutta l’Italia, ma particolarmente sulle regioni centro meridionali , sta mettendo in risalto un aspetto importante. Si sente la mancanza di una vera ed efficiente Protezione civile. Quando la guidava Bertolaso si aveva la sensazione che ci fosse una struttura pronta, ben guidata e ben organizzata. Ora sembra uno dei tanti uffici retti da burocrati ministeriali, che, per esempio, in presenza di una emergenza, indicono riunioni con oltre cinquanta intervenuti e danno vaghe informazioni senza alcuna iniziativa concreta. Poi, per difendersi, si passa allo scaricabarile. Certo anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha preso sotto gamba il fenomeno, ma chi doveva metterlo all’erta e dargli tutto l’aiuto possibile, si è limitato a lavarsene le mani. E’ la conseguenza della offensiva mediatica e giudiziaria che ha sconvolto la struttura della Protezione civile di Guido Bertolaso. Certi magistrati e certi giornali, resisi conto del sempre maggiore consenso dell’opinione pubblica nei suoi confronti, hanno dato vita ad una serie di iniziative per squalificarlo e per metterlo nelle condizioni di non nuocere. In questo modo l’uomo simbolo della efficienza e della professionalità è stato messo da parte. I risultati si vedono. Si sono visti all’Isola del Giglio, quando solo dopo una settimana c’è stato  il coordinamento dei soccorsi mentre prima vigili del fuoco, capitanerie, forze dell’ordine agivano ognuno per proprio conto.; si è visto con i treni e gli automobilisti lasciati in balia degli eventi; si è visto con le città abbandonate a se stesse. (Michele Elio Fusco)