AVVOCATI: ASTENSIONE DALLE UDIENZE 23 E 24 FEBBRAIO 2012, CONTRO LE LIBERALIZZAZIONI

Feb 6th, 2012 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

 L’Assemblea dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, riunitasi in

Roma nella seduta del 20/01/2012, con la presenza e la partecipazione

del Presidente del C.N.F. avv. prof. Guido Alpa, del Presidente della

Cassa di Previdenza, avv. Alberto Bagnoli, del Vice Presidente avv.

Nunzio Luciano, dei rappresentanti dei Consigli dell’Ordine degli

Avvocati e delle Unioni Regionali, nonché delle Associazioni Forensi.

CONSIDERATO CHE:

- Che le legittime aspettative dell’Avvocatura, che da decenni ormai

invoca la Riforma dell’ordinamento forense, già deluse dal precedente

Governo e stanno per essere accantonate dall’attuale

Governo tecnico che, senza alcuna consultazione o confronto con gli

organismi dirappresentanza istituzionale e politica, ha ritenuto di

andare avanti con provvedimenti di liberalizzazione selvaggia nel

deliberato intento di ridurre la funzione costituzionale dell’avvocato

ad una mera attività mercantile, mortificando e comprimendo in tal

modo lo stesso diritto del cittadino alla difesa, consacrato dalla Carta

Costituzionale all’art. 24.

- Che l’attuale Governo tecnico ha dato una forte accelerazione al

programma di liberalizzazione

delle professioni in generale e dell’Avvocatura in particolare,

incrementando provvedimenti

urgenti in materia di giustizia che, lungi dal ridurre il contenzioso

giudiziario e la durata dei processi, di fatto prevedono una serie di oneri

e di attività burocratiche meramente formali a carico degli Avvocati, di

fatto punitive ed afflittive dei diritti dei cittadini.

- Che l’Avvocatura unita rifiuta nel metodo e nel merito

l’atteggiamento del Governo, dichiarando ancora una volta la propria

disponibilità a valutare e discutere con mmediatezza le iniziative utili e

necessarie al miglioramento del sistema Giustizia, al fine di valorizzare

la funzione difensiva nell’ambito del processo. A tal proposito

conferma inoltre, la volontà di cooperare con il potere legislativo ed

esecutivo per definire un disegno organico e razionale di riforma

dell’ordinamento forense, in linea con le attuali esigenze dei cittadini e

delle imprese anche a livello europeo.

- Che il confronto non potrà che essere aperto e sollecito e va

evidenziato che il problema non è soltanto italiano ma europeo, come si

evince dalle recenti dichiarazioni del Council of Bars and Law

Societies of Europe, organizzazione di rappresentanza degli Avvocati

di 31 Stati Europei, che ha denunziato un clima di “erosione

nell’amministrazione della Giustizia” in tutta l’Europa e registra

“inquietanti tendenze che minacciano la salvaguardia dei diritti dei

cittadini”.

Anche gli altri colleghi Avvocati europei, quindi, propongono

disponibilità al dialogo, non opponendosi sterilmente alle necessarie

riforme indicate dall’U.E.

PRESO ATTO:

delle plurime manovre susseguitesi negli ultimi mesi relativamente alla

liberalizzazione delle professioni, alla geografia giudiziaria e, in

generale, alla giustizia civile e penale;

Tutto ciò considerato

sottopone al Presidente del Consiglio, prof. Mario Monti, al Ministro

della Giustizia, prof. avv. Paola Severino, le seguenti proposte:

1) Nel quadro delle liberalizzazioni in atto e/o in via di definizione da

parte del Governo:

- Occorre regolare in modo puntuale la nuova figura della società tra

professionisti, tenendo conto delle peculiarità di ogni singola

professione e, con particolare riferimento alla figura dell’avvocato,

porre attenzione alla natura dell’attività forense, del dovere di

riservatezza insito nella stessa, nonché alla esclusività della difesa

tecnica riservata agli avvocati e costituzionalmente

garantita, evitando, quindi, ogni introduzione di soci di mero capitale.

- È necessario mantenere una tabella nazionale di riferimento dei

compensi professionali, per evitare sperequazioni tra diversi organi

decidenti e possibili evidenti speculazioni derivanti dalla eliminazione

della tariffe.

- Per favorire l’occupazione assicurare benefici fiscali in relazione alla

forza lavoro occupata dai professionisti.

2) Il processo deve essere modernizzato tramite la diffusione su tutto il

territorio nazionale di un processo telematico che sia effettivamente

fruibile da tutti gli operatori di giustizia. Si devono prevedere nuove

forme di organizzazione manageriale anche per lo smaltimento degli

arretrati.

Occorre ridisegnare la Magistratura Onoraria con precise garanzie e

chiare incompatibilità, lavorando sulla base del progetto della

Magistratura Laica predisposto dall’OUA e dei disegni di legge

in discussione al Senato che ipotizzano anche l’approvazione di una

legge delega, e ciò al fine di fare emergere le ragioni positive e le

capacità professionali del Magistrato Onorario per conseguire

l’obiettivo di un migliore e più celere andamento della giustizia. Il tutto

in una disciplina omogenea che dovrà tener conto dei punti

dettagliatamente indicati nel decalogo OUA e nel Patto per la Giustizia.

3) Si devono eliminare tutte le misure dettate da una fallace ed incivile

logica, secondo cui per decongestionare la giustizia e renderla più

veloce si pongono ostacoli all’accesso alla stessa da parte dei cittadini,

tramite un indiscriminato ed irrazionale aumento dei costi, la

limitazione e/o l’impedimento della possibilità di impugnare le

decisioni giudiziarie, l’eliminazione della difesa tecnica e lo svilimento

della figura del difensore.

4) Si deve elaborare, avendo quale obbiettivo la ridistribuzione

territoriale degli attuali uffici a livello distrettuale o regionale, un piano

nazionale sulla geografia giudiziaria diretto a mantenere

quelle sedi giudiziarie che risultino necessarie, effettuando un’analisi

approfondita dell’effettiva domanda di giustizia, dell’utenza, della

cittadinanza, dell’incidenza della criminalità organizzata nel tessuto

sociale, del PIL a livello locale, con la partecipazione dell’Avvocatura,

tenendo come base di lavoro quello già predisposto dall’OUA, dal CNF

e dalle altre componenti dell’avvocatura così da creare uffici

contermini il più possibile uguali.

5) Va abrogata l’obbligatorietà della media conciliazione, anche alla

luce della rimessione della questione alla Corte Costituzionale ed al

sostanziale fallimento dell’istituto, così come attualmente

disciplinato, sospendendo l’imminente allargamento alle materie di

condominio e della responsabilità civile automobilistica, valutando

l’introduzione di una pluralità di ulteriori figure di ADR, quali, a titolo

esemplificativo: a) negoziato assistito alla presenza degli avvocati con

facoltà di attribuire efficacia esecutiva all’accordo raggiunto (vedasi

progetto Unione Triveneta dei COA); b) previsione di strumenti di

istruzione preventiva da svolgere alla presenza dei soli avvocati

con le garanzie del contraddittorio, il tutto con reali e concreti incentivi,

non solo fiscali, per i cittadini in caso di accesso agli stessi.

6) Vanno diffuse sull’intero territorio nazionale prassi virtuose

utilizzate da importanti sedi giudiziarie (in primis il Tribunale di Torino

– metodo Barbuto) per la rapida definizione dell’arretrato

civile, previa redazione di protocolli, concordati tra magistratura,

avvocatura e rappresentanze del personale di Cancelleria;

7) Va ribadita la necessità che il tirocinio forense vada espletato

unicamente presso gli studi legali, unici soggetti in grado di garantire

un’effettiva preparazione  pratica all’esercizio della professione,

non potendosi delegare alle Università funzioni che non sono loro

proprie.

VISTA

- l’inesistenza di un dialogo costruttivo, voluto dall’avvocatura, ma non

recepito dal Governo;

- l’intento di squalificare la funzione costituzionale dell’avvocato con

liberalizzazioni selvagge e con la rottamazione della giustizia civile,

l’Assemblea OUA approva le seguenti immediate

INIZIATIVE

1) Occupazione “simbolica” degli uffici giudiziari con manifestazioni

territoriali e conferenze stampa in cento uffici giudiziari in due giorni

23 e 24 febbraio 2012.

2) Plurime manifestazioni davanti a Palazzo Chigi, Camera dei

Deputati e Senato.

3) Astensione dalle udienze negli stessi giorni.

4) Incontri locali e nazionali con le Forze Politiche ed i Parlamentari

negli stessi giorni delle manifestazioni.

5) Acquisto di pagine dei giornali e presenze televisive nelle stesse

giornate.

6) Invito ai giudici onorari di aderire ad tutte le manifestazioni indette

dall’Avvocatura.

7) Stampa di manifesti e volantini da affiggere e distribuire fuori e

dentro i Tribunali.

8) Invio di fax e telegrammi di protesta al Presidente della Repubblica,

Presidente del Consiglio, ai Presidenti del Senato e della Camera dei

Deputati, al Ministro della Giustizia e al Ministro dello Sviluppo

Economico.

9) Incontri con i cittadini e con le istituzioni territoriali in sedi

pubbliche e private.

10) Costituzione di task force di avvocati in ogni ufficio giudiziario per

sostenere e illustrare le iniziative dell’Avvocatura.

11) Convocazione urgente del Congresso Straordinario da tenersi in

marzo, come da richiesta già deliberata dall’OUA.

12) Incontri e manifestazioni territoriali e nazionali con le altre

professioni, aderendo sin da ora alle manifestazione di Milano (21

gennaio) e di Napoli (23 gennaio);

13) Manifestazioni territoriali in occasione dell’inaugurazione

dell’Anno Giudiziario;

14) Manifestazioni a Strasburgo e Bruxelles in occasione

dell’approvazione della direttiva sulle professioni.

 

Il Segretario, Avv. Fiorella Ceriotti                               Il Presidente, Avv. Maurizio de Tilla

 

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