Visita eccezionale all’antico Museo di scienze naturali del Costa di Lecce con l’ ”open day”

Feb 4th, 2012 | Di cc | Categoria: Scuola e Giovani

Una mattinata in cui la scuola apre le sue porte a studenti e genitori per illustrare nei dettagli sia il piano formativo previsto per l’anno prossimo che gli ambienti e le strutture formative (aule didattiche, laboratori, etc.) in cui i futuri studenti opereranno.

E domani ci sarà una vera chicca, gli studenti ed i genitori che parteciperanno a questa edizione di “scuola aperta” avranno il piacere e l’ “onore” di poter visitare l’antico e particolarissimo Museo di Scienze Naturali, gelosamente custodito nel prestigioso edificio della scuola leccese, nel pieno centro della città.

Il museo è opera del grande scienziato salentino e docente del Costa, Cosimo De Giorgi (1842-1922), dal quale prende il nome, un medico di vastissima cultura naturalistica e un lungimirante didatta il quale, già nei primi anni di insegnamento, aveva intuito che amore e rispetto verso l’ambiente naturale non si apprendono in sede universitaria bensì negli anni più giovani, sui banchi di scuola.

Fu il De Giorgi a riunire nel museo della scuola leccese le raccolte allora situate nel vecchio Orto Agrario di Lecce e a donare tutti i materiali provenienti da raccolte personali, incrementandoli nel corso di un trentennio di attività didattica e di ricercatore.

Come scrisse Pinna, “un museo di storia naturale piccolo o grande che sia viene giudicato sotto due aspetti, l’uno più spettacolare che deriva dalla consistenza del settore esposizione,l’altro più scientifico sulla base delle collezioni di studio e cioè del materiale che il museo mette a disposizione degli studiosi per lavori scientifici o del materiale che il museo conserva, servito in passato a studi naturalistici”.

Una tale concezione moderna dell’istituzione museale era già ben chiara al De Giorgi, il quale allestì, accanto a quelle didattiche, vaste collezioni scientifiche, dando accento particolare ai reparti fossili del Salento.

Tra l’altro, nel museo è presente una vasta collezione di cetacei di grande valore scientifico, infatti nelle specie recenti compare un magnifico cranio di capodoglio (Physeter macrocephalus), un giovane esemplare arenatosi nel 1902 sulle spiagge del Salento.

Innumerevoli serie di denti di squali, resti ossei di pesci, echinoidi, briozoi, molluschi e poriferi riempiono interi scaffali del Museo. Non mancano i reperti botanici in forma di foglia fossilizzata. Nelle vetrine lungo le pareti troviamo gran parte dell’avifauna del Salento, preparazioni tassidermiche di mammiferi, anche esotici, scheletri di rettili e modelli di piante.

Tra i reperti più spettacolari del Museo vi è anche un cranio umano che conteneva un cervello di 2600 gr. (la norma è tra 1300-1550 gr.!), probabilmente appartenuto a un Kilian Von Linburg, di famiglia normanna che si insediò in Puglia intorno al 1100 circa, e capostipite dei duchi di Castromediano. Date le proporzioni del cranio, e probabilmente della figura, il popolo lo chiamava “il Gigante”, ma in realtà, che tipo di individuo fu nella vita non lo sapremo mai.

Oltre al Museo di scienze naturali, l’Istituto custodisce nel suo antico ventre una Biblioteca ed un Gabinetto di Fisica che contano strumenti, reperti e pubblicazioni ultracentenari. Ed è per questo motivo che il “Costa” e la sua prestigiosa sede non sono considerati come una semplice “scuola” ma, a ragione, un preziosissimo scrigno, ricco di testimonianze storiche di inestimabile valore culturale.

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