Europa: dal vertice la confermalo lo sviluppo è un’Araba Fenice

Feb 1st, 2012 | Di cc | Categoria: Esteri

“Abbiamo ottenuto ciò che volevamo”. E’ stato questo il commento del presidente del Consiglio al termine del vertice di Bruxelles, facendo riferimento al rientro dal debito pubblico che viene ora imposto dal nuovo patto di bilancio. Ma il principio che per l’Italia si debba tenere conto di “fattori rilevanti” interni ed esterni, in pratica che si debba tenere conto della crisi per evitare impossibili rientri troppo accelerati, era già stato sostenuto con una dura battaglia anche procedurale oltreche’ sostanziale dal Governo del presidente Berlusconi.

 

Per lunghi mesi il Governo di centrodestra ha chiesto che venissero valutati nel calcolo del debito pubblico  l’elevato ammontare di risparmio degli italiani assieme a un  sistema previdenziale senza pericoli di futuro sforamento, nel quadro di una grave crisi internazionale. In sostanza, il nostro Governo ha sottolineato che il debito pubblico italiano, per quanto elevato in termini assoluti, e’ come dire, temperato e reso sostenibile, dal risparmio e dal patrimonio di famiglie e imprese. Quei risparmi e quel patrimonio che non sono mai stati oggetto di rispetto da parte della sinistra che ha cercato, anzi, di mettere le mani nelle tasche degli italiani a più riprese, con tasse e imposte e balzelli su quei risparmi.

 

In definitiva, quello di ieri a Bruxelles è apparso come l’ennesimo summit mezzo deludente perché al rigore imposto dalla Germania non ha saputo affiancare quelle misure per il lavoro e la crescita ormai indispensabili dopo che il tasso di disoccupazione in Italia ha raggiunto il livello record di quasi il 9 per cento con punte del 31 per cento per i giovani. Allo stesso modo è stato rinviato il finanziamento del nuovo fondo salva-stati.

 

Si conferma, ancora una volta, che parlare di sviluppo e’ facile, quanto a realizzarlo neanche i tecnici lo sanno.

 

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